Piano Vaccinale, interviene il gruppo Roglianoditutti. Nota critica contro le opposizioni

“NEL MOMENTO stesso in cui il sindaco, Giovanni Altomare, dopo una infinita serie di sollecitazioni e pressioni sull’Asp, documentate abbondantemente da articoli di stampa, per l’avvio delle vaccinazioni agli ultraottantenni di Rogliano, i due gruppi di opposizione inviavano lettere a destra e a manca per adombrare molto presunte inerzie dell’Amministrazione comunale”. Lo sostiene il movimento politico <Roglianoditutti> che in una nota diffusa nel tardo pomeriggio di oggi parla di “iniziativa improvvida”. “Le vaccinazioni – si legge – sono state, ed è risaputo, regolarmente avviate, come il sindaco aveva annunciato con pubbliche dichiarazioni. Evidentemente, c’è chi cerca di cogliere momenti di grave emergenza, come quella epidemiologica in atto, per mettere in cattiva luce la compagine amministrativa, che, invece, sta seguendo con ogni massimo scrupolo, instancabilmente, le vicende legate al Covid, ispirata com’è dalla ferma volontà di tutelare la salute pubblica, e questo nel quadro delle proprie competenze”.

<Roglianoditutti> afferma che “la stessa cosa è avvenuta lo scorso anno, nel pieno della virulenza pandemica, quando le opposizioni si sono unite per sparare ripetutamente a zero contro il sindaco, la giunta e l’intera maggioranza per, anche qui, molto presunte inadempienze, e anche in questo caso senza tenere conto né della drammatica ospedalizzazione del sindaco, del vicesindaco Sicilia e del consigliere di maggioranza Simarco, e del funzionario comunale Vigliaturo, ricoverati in gravissime e gravi condizioni, per essere stati contagiati nell’espletamento dei piano di prevenzione anti Covid e nell’esercizio delle loro funzioni pubbliche, né del contagio contratto da altri esponenti della Giunta (Altomare e Russo), né dell’organico del personale comunale ridotto all’osso sempre per il contagio”.

“Ciononostante – conclude la nota – in condizioni di estrema difficoltà, il lavoro amministrativo è andato puntualmente avanti. Ai nostri doveri istituzionali, ai quali non siamo mai venuti meno, bisogna aggiungere, se ci è consentito, la nostra sensibilità ai problemi legati alla pandemia non foss’altro per averne patito personalmente il dramma”. (R.S.)

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