“Stress da pandemia causata dall’emergenza”. Videoconferenza promossa dall’associazione Le Città Visibili
È TRASCORSO più di un anno dalla scoperta dei primi casi di Coronavirus nel mondo. Da allora le varie Nazioni hanno cercato di annientare la pandemia dilagante facendo ricorso a cure mirate e a opportune misure restrittive ma, purtroppo, non risolutive.
Una delle conseguenze correlate al Coronavirus, ma trascurata, è il malessere psicologico diffuso che l’epidemia ha provocato in gran parte della popolazione. Il primo lockdown aveva costretto la popolazione a rivoluzionare la propria vita lavorativa, sociale e affettiva. Ciascuno è stato chiamato a notevoli sforzi con la speranza di vedere “la luce in fondo al tunnel”: una sorta di meta da raggiungere per potersi riappropriare della propria quotidianità. La conseguenza di tanta riposta speranza è stata la nascita di una nuova forma di sentimento collettivo: la paura che il mondo si sia trasformato definitivamente e, forse, irreversibilmente. Questo “non vederne la fine”, unito al “fallimento” del sacrificio fatto durante il primo lockdown totale, ci rende delusi e senza speranza.
Le nuove misure restrittive e le procedure che regolano le esperienze quotidiane, sono oggetto di continuo, faticoso cambiamento e generano spesso un senso di imprevedibilità e di disorientamento. La solitudine, la paura che nulla torni più come prima, l’angoscia di una crisi economica, il timore di perdere i nostri cari per un possibile rischio di contagio, sono i punti cardine della nostra intaccata sensibilità. Rappresentano il dramma che ognuno di noi ha vissuto e continua a vivere a causa di una pandemia che ha creato una condizione di stress psicologico continuo, che evidenzia destabilizzazione e crollo di certezze. L’evidente disagio è stato certamente e inevitabilmente alimentato dall’informativa che, come per un bollettino di guerra, ha accompagnato il decorso dei casi e delle inaudite morti. Questo stravolgimento delle nostre attività quotidiane determina, indubbiamente, una necessità di adattamento alla nuova situazione, generando difficoltà e disagi. Tuttavia, l’opportunità di vivere a più stretto contatto il rapporto con i nostri cari, avere maggiore disponibilità temporale per i nostri interessi e il trovarsi nella anomala situazione di stare da soli con se stessi, potrebbe essere considerata come occasione da cogliere al volo!
L’Associazione Le Città Visibili, da sempre sensibile a ogni evento culturale e sociale, ha ritenuto opportuno coinvolgere i membri intorno al tema dello “Stress da pandemia causata dall’emergenza” con l’obiettivo specifico di fornire una strategia di evasione per meglio affrontare e gestire stress emotivo, stanchezza e paura. Il Direttivo dell’Associazione di Promozione Sociale Le Città Visibili con il suo presidente Anna Misuraca hanno organizzato, in merito, una video conferenza su Zoom per mercoledì 31 marzo alle ore 18.30. Il tema di base di questo incontro sarà affrontato dal prof. Marco Santilli, neuropedagogista clinico. Insegna processi comunicativi e culturali all’Università di Chieti. Presidente dell’Associazione “La nuova parola”, ideatore della metodologia pedagogica della motricità e delle relazioni verbali, specializzato in disturbi e psicopatologia del linguaggio e dell’apprendimento, nonché fondatore del metodo di lettura motorio-verbale pentagrammatico per le disfluenze verbali.
Fonte: Associazione di Promozione Sociale Le Città Visibili – Lamezia Terme