Nella Valle del Savuto arriva l’arrotino Silvio Filippelli
UNA PROFESSIONE che va scomparendo spesso dimenticata ma tuttavia importante nonostante “l’usa e getta” introdotto dalla modernità complice la tecnologia. Nonostante i cambiamenti epocali e sociali quello dell’arrotino continua ad essere un mestiere capace di resistere al tempo e di adattarsi ad un mercato, benché di nicchia, desideroso di prestazioni efficienti e di qualità che solo l’artigianato manuale è in grado di assicurare. Un mercato la cui domanda proviene dal comparto agricolo e calzaturiero, dal settore delle macellerie e dei parrucchieri, ma anche da quello dei privati per esigenze di tipo domestico legate all’utilizzo di oggetti di valore o di utensili il più delle volte usurati. Silvio Filippelli è un ex macellaio che ha avuto la capacità (e il merito) di reinventarsi il lavoro sfruttando abilità personali e conoscenza dei materiali. Nel 2012, cessata l’attività (a causa della concorrenza dei grandi ipermercati) ha scelto di utilizzare il suo background per intraprendere il mestiere di arrotino. Una scelta coraggiosa dettata dall’esperienza e dalla passione, che lo ha proiettato in un mondo diverso, itinerante, aperto a nuove sfide e a nuove conoscenze. Implementata l’attrezzatura ha incominciato a viaggiare sul territorio richiamando clienti in paesi e città.
“Sono ancora giovane per andare in pensione ma vecchio per svolgere lavori pesanti. Così – ha spiegato – avendo moglie e figli non mi sono perso d’animo e ho deciso di iniziare questa avventura per offrire un servizio a domicilio”. Un servizio che, diventando recupero della Memoria, continua a garantire un aspetto culturale ad un contesto tipicamente occupazionale. Originario di Marano Principato, Filippelli è molto conosciuto nel Savuto. A Rogliano, per esempio, è spesso in compagnia di Aurelio Ambrogio, il titolare della storica “Beccheria Moderna” di Corso Umberto.
(Gaspare Stumpo)
Fonte: Parola di Vita