Monitoraggio settimanale dell’epidemia da Covid-19 in Italia *

Monitoraggio settimanale epidemia Coronavirus in Italia

di Luca FUSARO *

Monitoraggio settimanale dell’epidemia da Covid-19 in Italia: dati aggiornati al 12 luglio 2021 ore 17:00 (dati monitoraggio epidemia) e al 12 luglio 2021 ore 17:08 (dati vaccini).

Il monitoraggio rileva, nella settimana 06-12 luglio 2021, un incremento del 56,6% dei nuovi casi rispetto alla settimana precedente, dopo 15 settimane consecutive di discesa.

Prosegue il calo degli attualmente positivi. Dal picco del 28 marzo si è passati da 573.235 a 40.426 (-92,9%).

Il 96,8% dei casi attivi è in isolamento domiciliare, il 2,8% ricoverato con sintomi, lo 0,4% in terapia intensiva.

Continua anche il progressivo svuotamento degli ospedali. Dal picco del 6 aprile si è passati da 33.080 a 1.307 (-96%), in dettaglio i posti letto occupati in area medica sono scesi da 29.337 a 1.149 (-96,1%) e quelli in terapia intensiva da 3.743 a 158 (-95,8%). L’87,9% degli ospedalizzati è ricoverato in area non critica, il 12,1% in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare, dal picco del 28 marzo, sono calate da 540.855 a 39.119 (-92,8%).  

Da 13 settimane consecutive sono in calo anche i decessi. Nell’ultima settimana si attestano a 108(-40%), in media 15 al giorno.

In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:

  • nuovi casi settimanali: da 5.351 a 8.380 (+56,6%);
  • casi attualmente positivi: da 43.531 a 40.426 (-7,1%);
  • ospedalizzati: da 1.528 a 1.307 (-14,5%);
  • persone in isolamento domiciliare: da 42.003 a 39.119 (-6,9%);
  • decessi: da 180 a 108 (-40%);
  • ricoveri in terapia intensiva: da 191 a 158 (-17,3%);
  • pazienti ricoverati con sintomi: da 1.337 a 1.149 (-14,1%).

Incidenza settimanale per 100.000 abitanti e occupazione posti letto COVID

L’incidenza settimanale per 100.000 abitanti sale da 9 a 14 e per la 7ᵃ settimana consecutiva rimane sotto il limite di 50.

I posti letto occupati in area medica sono il 2% (1.134 su 55.904), in terapia intensiva l’1,9% (161 su 8.451) – i dati sono aggiornati all’11 luglio.

RegioneIncidenza settimanale per 100.000 abitantiPosti letto in area medica occupati da pazienti COVID-19Posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti COVID-19
Abruzzo162,1%0,5%
Basilicata103,1%0%
Calabria135,6%2%
Campania205,1%2,6%
Emilia-Romagna142,3%1,7%
Friuli Venezia Giulia100,3%0,6%
Lazio162%2,7%
Liguria80,5%3,3%
Lombardia121,9%2,6%
Marche160,8%1%
Molise90,6%0%
Piemonte61,1%0,6%
P.A. Bolzano111,8%2%
P.A. Trento50%0%
Puglia82,8%1,9%
Sardegna172,4%0,5%
Sicilia254,3%2,6%
Toscana131,3%3,3%
Umbria71%1%
Valle d’Aosta50%0%
Veneto160,7%0,8%
ITALIA142%1,9%

L’incidenza settimanale per 100.000 abitanti si è ridotta solo in Valle d’Aosta e nella Provincia Autonoma di Trento, rimane stabile in Basilicata, aumenta in tutte le altre regioni.

Testing

Si evidenzia una riduzione dell’attività di testing.

In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:

  • numero di persone testate per settimana: da 302.801 a 291.596 (-3,7%);
  • tamponi settimanali: da 1.207.779 a 1.167.497 (-3,3%).

Tasso di positività

Il tasso di positività è un indicatore della diffusione di una epidemia. Viene definito come il rapporto tra il numero di positivi rispetto ai tamponi effettuati. Un’altra possibile definizione considera i “casi testati” al posto dei tamponi. La ragione di questa definizione alternativa è dovuta al fatto che il numero di tamponi include anche quelli di controllo effettuati per accertare la guarigione di un soggetto positivo. Vediamo l’andamento di entrambi nelle ultime due settimane.

In Italia il tasso di positività, calcolato sui tamponi, cresce dallo 0,44% allo 0,72%, dopo 10 settimane consecutive di discesa. Tale percentuale fa sì che si sono dovuti analizzare 139 tamponi per trovare un positivo (tamponi settimanali/casi settimanali).

L’aumento dei casi, da 5.351 a 8.380 (+56,6%), è dovuto esclusivamente alla maggiore circolazione del virus, infatti il tasso di positività è cresciuto da 0,44% a 0,72% mentre l’attività di testing ha avuto una flessione del 3,3% relativamente ai tamponi e del 3,7% ai casi testati. Le note positive sono che dei 40.426 casi attivi il 96,8% è in isolamento domiciliare e il progressivo svuotamento degli ospedali: 1.307 ospedalizzati contro i 1.528 della settimana precedente (-14,5%) di cui 158 pazienti in terapia intensiva (-17,3%) e 1.149 ricoverati con sintomi (-14,1%). I casi attivi diminuiscono del 7,1%, ma il dato più importante è la riduzione del 40% dei decessi.

Vaccini

Nota metodologica: nel calcolo delle percentuali dei vaccinati utilizzo come dato non l’intera popolazione italiana ma la platea interessata ossia i soggetti ≥ 12 anni che secondo la stima dell’Istat sulla popolazione residente al 1° gennaio 2021 è pari a 53.399.242.

Al 12 luglio (aggiornamento ore 17:08), il 20,78% della popolazione over 12 è in attesa della 2ᵃ dose (n. 11.098.803), il 44,97% ha completato il ciclo vaccinale (n. 24.015.200), il 34,24% non ha ricevuto alcuna dose (n. 18.285.239), il 65,76% ha ricevuto almeno una dose di vaccino (n. 35.114.003).

Gli over 60 che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino risultano 2.563.478 su 17.886.878 (14,33%), 15.323.400 hanno ricevuto almeno una dose (85,67%), 12.903.983 hanno completato il ciclo vaccinale (72,14%), 2.419.417 sono in attesa della 2ᵃ dose (13,53%).

Gli over 60 che non hanno ricevuto alcuna dose sono così suddivisi: 4,65% degli over 90 (n. 37.931), 8,12% della fascia 80-89 (n. 297.790), 13,45% della fascia 70-79 (n. 802.122) e 19,16% della fascia 60-69 anni (n. 1.425.635). Vediamo in dettaglio la percentuale di vaccinati per fasce di età.

*Luca FUSARO – Dottore Magistrale in Economia Applicata, Dottore Commercialista e Analista di Dati

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