Dallo sbarco in Sicilia alla festa di Cariati, la favola di James ed Edith
DUE GIOVANI nigeriani, James ed Edith, accolti presso il SAI del Comune di Cariati, gestito dalla Coop. Soc. Agorà Kroton e in Italia da quasi 4 anni, il 23 luglio 2021, sono stati uniti in matrimonio presso la splendida Cattedrale di San Michele Arcangelo di Cariati (nella foto).
Gli sposi si sono conosciuti durante il tragitto per raggiungere il loro Paese e in Sicilia, terra di sbarco, è nata la loro primogenita Praise. Dalla Sicilia sono stati trasferiti presso l’Hub/Cara S. Anna di Crotone per poi essere trasferiti a Pescara, dove è nato il secondo figlio, in Centro di Accoglienza Straordinario. Terminata l’accoglienza del CAS, la loro richiesta di accoglienza presso un progetto SAI per nuclei familiari è stata accolta e sono giunti a Carati, ad aprile 2021. Sin da subito hanno manifestato l’intenzione di voler celebrare il loro matrimonio con rito religioso. Lo stesso, durante lo scorso 2020, è stato rimandato a causa della pandemia da Covid 19. La città di Cariati che, insieme agli operatori del SAI ha celebrato il terzo matrimonio di beneficiari accolti, ha aperto loro le braccia. La partecipazione emotiva della Comunità è stata tanta e ben tangibile. Il parroco don Gino Esposito e tutte gli abitanti nei pressi della Cattedrale di San Michele Arcangelo hanno contribuito a rendere questo giorno speciale mettendosi a disposizione nell’offrire la sala del seminario e nell’aiutare ad allestirla nel migliore dei modi. La signora Luigia Maggio di Crotone ha reperito l’abito da cedere a Edith e la signora Elena, una delle sarte di Cariati, ha gratuitamente adattato il vestito. I proprietari della pizzeria Urlo, oltre a preparare il buffet, hanno procurato tutti gli addobbi matrimoniali per l’allestimento della sala. I fiori sono stati offerti dai fiorai Cariglino. La signora Ridica dell’Associazione ITA.CO.RO ha animato la festa con tanti balli. L’assessore alle politiche sociali del Comune di Cariati, Maria Elena Ciccopiedi, le forze dell’ordine e il presidente di Libera contro le Mafie di Crotone, Antonio Tata hanno preso parte alla celebrazione del matrimonio. Cariati per loro, e per i loro bambini, luogo che li ha accolti e che gli ha dato la possibilità di intraprendere la strada che possa far sì che il loro sogno si realizzi. Per questo motivo hanno deciso di continuare a vivere e crescere i loro figli, perché Cariati, città che conosce bene il termine “Migrazione”, è diventata la loro nuova casa.