“Il padre calabrese di Bob Dylan” di Luigi Michele Perri tra i libri più venduti su Amazon
TRA le migliaia e migliaia di libri in diffusione su “AMAZON”, la più grande internet company al mondo, “Il padre calabrese di Bob Dylan” di Luigi Michele Perri figura ai primi posti di quelli più venduti nelle sezioni librarie musicali. E’ quanto si rileva dalle classifiche dei best seller pubblicate da Amazon (qui è pubblicata la foto ripresa dalla piattaforma). “Il padre calabrese di Bob Dylan” è al secondo posto della sezione libraria “Musica folk e tradizionale” (dopo il libro “Lyrics 1969 – 1982” di cui è autore Bob Dylan); al tredicesimo della sezione libraria “Storia e critica della musica”; al sessantaseiesimo della sezione libraria “Musica Pop”.
Come risulta dai resoconti, il libro, sia in formato cartaceo, sia in e-book, è stato richiesto e letto, oltreché dall’Italia, dagli Stati Uniti d’America, dal Canada, dall’Inghilterra, dalla Germania e da altri Paesi europei. 32 lettori gli hanno conferito il massimo di gradimento (5 stelle). Il testo non si limita a raccontare aspetti inediti della storia del Premio Nobel della Letteratura, ma si spinge a scandagliare le origini della musica americana dell’otto-novecento, che, diffusasi in tutto il mondo, ha condizionato la cultura e le mode delle generazioni della seconda metà del Novecento, dando vita a quei movimenti giovanili, rivelatisi come centro motore della modernizzazione della società. “Sinceramente – è il commento dell’Autore – speravo che il mio libro potesse avere una buona diffusione, ma non credevo potesse arrivare a questi livelli, per me sorprendenti. Dopo poco più di un anno, dalla sua uscita e praticamente senza campagne pubblicitarie, evidentemente, il libro si è fatto strada da sé. Per cautela anti Covid, ho rinviato quasi tutti gli incontri di presentazione (previsti a Cosenza, Soverato, Lamezia Terme, Rogliano, Aprigliano, Dipignano, Altilia, Pietrafitta, Bianchi, su inviti di amministrazioni comunali, scuole, librerie e associazioni) alla prossima primavera, con la speranza che la pressione pandemica possa allentarsi e, finalmente, sparire”.