Copri-evangeliario profanato dall’Isis esposto nelle chiese di Bianchi e di Colosimi
Il copri-evangeliario di origini irachene profanato nel 2014 dall’Isis è arrivato in Calabria. L’iniziativa ha toccato cinque parrocchie dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano e tra esse anche quelle di Bianchi e di Colosimi guidate don Giuseppe Trotta. Ne ha dato notizia il sindaco Pasquale Taverna, che ha sottolineato il valore del sacro oggetto e la testimonianza attraverso cui il sacerdote, nel corso dell’omelia domenicale, ha ricordato le sofferenze della Chiesa causate dalle violenze delle milizie dello Stato Islamico in Iraq e in Siria. Taverna ha portato il saluto della Comunità biancara sottolineando il valore della fede e della cultura come antidoto contro la barbarie, il fanatismo e l’inciviltà. Dal canto suo, invece, don Giuseppe ha rimarcato le malvagità subite dai cristiani e la diaspora vissuta dalla Comunità cattolica siro-cattolica dei Santi Behnam e Sara, invitando i presenti a “fare memoria per non dimenticare e tenere vive le storie del passato, perché quelle storie – ha detto – diventino nostre sempre”. Il progetto è stato promosso da “Aiuto alla Chiesa che soffre – onlus”, che ha supportato il trasferimento degli oggetti sacri e la loro esposizione alla pietà dei fedeli. Assieme al copri-evengeliario sono giunti in Italia un ostensorio, una statuina della Madonna e due calici liturgici. “Aiuto alla Chiesa che soffre – onlus”, ricordiamo, è una fondazione cattolica che sostiene i cristiani perseguitati e bisognosi d’aiuto nel mondo. Il copri-evangeliario è giunto nella nostra regione il 21 febbraio scorso. Nel territorio della diocesi bruzia è stato collocato nelle chiese di San Michele Arcangelo (Celico), San Nicola di Bari (Mendicino), Sant’Aniello (Cosenza) e negli istituti religiosi di Rende e Fuscaldo. Dopo Bianchi (Chiesa di San Giacomo Apostolo) è stato portato nella chiesa di Santa Maria Assunta in Colosimi.
(Gaspare Stumpo)
Fonte: Parola di Vita