Cosenza, l’arcivescovo Checchinato: “i giovani sono il presente e tracciano il futuro della Società”
COSENZA ha accolto monsignor Giovanni Checchinato, con l’abbraccio dei giovani, il saluto delle autorità e una folla immensa in Cattedrale. Dopo la nomina seguita alla morte di monsignor Francesco Nolè il Santo Padre ha provveduto in cinque mesi alla metropolia bruzia con il trasferimento del nuovo pastore dalla Chiesa di San Severo. Il presule è stato accolto dai giovani che si sono preparati con un percorso tematico nelle parrocchie e nelle associazioni dal tema “Ti diamo una mano” curato dalla Pastorale giovanile. Nel salone della Provincia l’indirizzo di omaggio e di benvenuto da parte delle autorità cittadine. Il prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella, il sindaco del capoluogo Franz Caruso e la presidente della Provincia Maria Rosaria Succurro, alla presenza dei 55 sindaci e delle altre autorità provinciali, hanno assicurato la massima disponibilità alla collaborazione istituzionale in particolare sul fronte dei bisogni, delle emergenze sociali e per la crescita del territorio. L’arcivescovo Giovanni ha apprezzato l’entusiasmo e la vitalità trasmessa dai numerosi giovani dai quali ha ricevuto il “benvenuto” come prima esperienza di incontro ecclesiale con la Comunità diocesana. “Abbiamo bisogno di ascoltare i giovani – ha detto – perché spesso, di fronte alla fragilità di tante situazioni familiari e psicologiche e alla problematicità di contesti sociali talvolta imprudenti e pericolosi, i nostri giovani si sentono incompresi, inadeguati, impotenti, e soprattutto soli ed abbandonati. Ma loro, oggi, sono il presente e tracciano il futuro della nostra società!”.
Ad accogliere il 98° Arcivescovo in Duomo l’Amministratore Apostolico, monsignor Giuseppe Piemontese, i vescovi della regione, il clero e tanti fedeli. Secondo l’antica tradizione monsignor Checchinato ha venerato la Stauroteca, donata ottocento anni fa da Federico II°, e poi ha presentato la bolla papale che è stata letta e mostrata dal Cancelliere. Monsignor Piemontese ha presentato la Chiesa cosentina nella sua storia, nella sua vitalità e bellezza ed ha descritto i mesi di attesa del nuovo pastore come <fecondi e pieni di grazia>. Una chiesa ricca di santità, attenta alle vocazioni e che cammina con stile sinodale. Troverai una Comunità diocesana, che, in sintonia con le Chiese della Calabria, ha saputo custodire e trasmettere il Vangelo e la tradizione locale religiosa, civile e culturale, di fede popolare, che ben si è rinnovata sotto la guida di vescovi saggi, che nel tempo si sono succeduti alla sua guida”. Nella sua omelia, commentando la Parola di Dio, il Vescovo Giovanni come prima traiettoria indica “la vocazione ad essere per gli altri”. Le parole del discorso della montagna sono chiare: essere sale, essere luce. “Non siamo Chiesa per autocompiacerci, per crescere secondo le nostre logiche, per assumere potere e dire l’ultima parola rispetto alla storia e ai suoi avvenimenti” e come seconda traiettoria da seguire il Vangelo stesso di Gesù. “È il paradosso del Vangelo che a distanza di duemila anni di storia continua a sorprenderci e stimolarci verso orizzonti sempre nuovi, sempre più affascinanti e coinvolgenti. E per poter gustare questo paradosso abbiamo bisogno di perdere qualche certezza granitica che corrisponde solo alle nostre convinzioni umane, alle tradizioni cristallizzate nel tempo che hanno perso il loro significato, alle gabbie con cui pretenderemmo di ingabbiare in un’unica dimensione la poliedricità della Parola di Dio”. Nella terza traiettoria quello che dovrà essere un vero e proprio programma di vita: “imparare ad essere donne e uomini che vivono la libertà e lottano contro l’oppressione di ogni tipo, superare la tentazione di giudicare gli altri per condannarli, apprendere lo stile del Vangelo nella comunicazione “sì, sì, no, no”, aprire il proprio cuore all’affamato, saziare l’afflitto di cuore … . Un programma di vita davvero capace di trasformare il nostro cuore e la nostra storia”. Alla fine della celebrazione il nuovo Vescovo ha compiuto l’atto di affidamento alla Madonna del Pilerio. Nei prossimi giorni il nuovo arcivescovo incontrerà le foranie, ogni sera, nel corso del settenario in onore della Vergine Patrona dell’Arcidiocesi.
Fonte: Parola di Vita