Rogliano 2026 sul no al Consiglio comunale: “occasione persa”
Rogliano, fa discutere la mancata convocazione del Consiglio comunale straordinario richiesto dalle opposizioni. In una nota di oggi il gruppo politico “Rogliano 2026” – tramite il suo consigliere e capogruppo – Giandomenico Costanzo (nella foto) evidenzia “l’occasione persa” spiegandone i motivi. “Sono passati oltre tre mesi dal primo appello da noi lanciato: la convocazione di un Consiglio comunale urgente che trattasse i tristi eventi relativi a sempre più numerosi atti vandalici, danni a beni pubblici e privati. È sempre stata nostra intenzione il confronto, e non certo usare l’Assise per attaccare la maggioranza. Tutt’altro. Auspicavamo – precisa Costanzo – un sano confronto al fine di giungere ad azioni condivise per arginare quello che è per noi un problema sociale e certamente non politico. Dimostrare quella giusta attenzione ai problemi della collettività. Oggi, verso una generazione che mostra segni di sofferenza. Non affianchiamo chi intende voltarsi dall’altra parte. Chi non vuole prendere decisioni. Chi assume nebulose posizioni solo di mera facciata. Il silenzio è complice dell’escalation di atti criminali, perché di questo si tratta. Si avverte – conclude Costanzo – la necessità di fare una riflessione più ampia. Guardare al mondo giovanile e alle loro necessità. Alle famiglie e alle loro difficoltà. Chiedere ausilio e maggior partecipazione al mondo della scuola e a quello religioso. Istituzioni, associazioni e politica devono riappropriarsi del ruolo di guida culturale, formativo e sociale. Aprirsi al dialogo e al coinvolgimento. Spiegare il ruolo dei social e collocare a giusta dimensione alcuni modelli della televisione da fiction. Un lavoro complessivo, che interessa la nostra Comunità oggi, ma anche tematica generale dei territori. Andiamo contro alle superficiali affermazioni del <lasciar correre sono ragazzi>. Il Consiglio comunale avrebbe dovuto trattare questi temi. In sostanza avrebbe dovuto fare un po’ di politica. Prendiamo atto – amara costatazione – che il presidente del Consiglio e probabilmente l’intera maggioranza, camminano su una retta parallela che con la politica appunto non si incontrerà mai”.
(Massimiliano Crimi)