Ponte e variante autostradale tra Cosenza e Altilia. Ma il vero problema resta la viabilità locale
IL PRESIDENTE Roberto Occhiuto, in occasione della discussione circa l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri di un primo schema di decreto relativo al progetto del Ponte sullo Stretto, ha incontrato il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, per fare il punto sullo stato delle infrastrutture in Calabria. Un faccia a faccia che ha toccato i temi che attengono allo sviluppo dei grandi collegamenti e non quelli, purtroppo, afferenti alle piccole aree. I più delicati, quart’ultimi, perché legati alla quotidianità dell’utenza, quindi determinanti per la qualità della vita dei cittadini. Il governatore ha fatto sapere, tra le altre cose, di aver evidenziato l’urgenza della realizzazione di una variante di circa 26 chilometri dell’autostrada A2 del Mediterraneo, tra Cosenza e Altilia, rispetto alla parte più critica dell’attuale tracciato (alto e medio Savuto) caratterizzata dalla presenza di un numero consistente di gallerie e viadotti per via della geomorfologia territoriale.
Un problema storico (rimasto insoluto) con ripercussioni sul transito dei mezzi e sulla incolumità di automobilisti ed autotrasportatori (due incidenti mortali negli ultimi giorni). Una condizione, infatti, che continua richiedere lavori di manutenzione continua con soluzioni che il più delle volte irritano i conducenti innescando o inasprendo polemiche soprattutto nei periodi (o negli orari) di maggior flusso veicolare. Per quanto si è saputo l’Anas avrebbe avviato uno studio preliminare con la previsione di lotti funzionali. Servirebbero però 2,6 miliardi di euro oltre ai 400 milioni già nella disponibilità del gestore (quindi 2,2 miliardi di euro da reperire nell’accordo di programma) per la realizzazione dell’opera. Come? Dove? Quando avverrà? E che fine farà il tratto ancora in uso? C’è da sottolineare come per molto tempo si sia parlato del nuovo svincolo di Rogliano, sempre nell’area Piano Lago-Mangone. Un progetto mai realizzato (come diversi altri in questa zona) probabilmente per carenza di fondi. Ma nel Savuto sono tante le priorità (e le attese della popolazione) che riguardano soprattutto la viabilità ordinaria: strade interne obsolete e spesso al limite della percorribilità, collegamenti rurali preistorici, frane e forme di dissesto latenti. E poi c’è il caso, irrisolto, della strada a scorrimento veloce Piano Lago – Medio Savuto. Una vicenda di cui nessuno parla.
(Gaspare Stumpo)
Fonte: Parola di Vita