Casa Ismaele: “un seme di accoglienza nella Valle del Savuto”
“Casa Ismaele”. Così è stato battezzato il centro roglianese di seconda accoglienza per minori stranieri non accompagnati, che nel 2018 ha aperto le sue porte a 15 minorenni provenienti da varie parti dell’Africa. In questo nome è racchiusa tutta la complessità delle esistenze che lo abitano, caratterizzate da sofferenza e rifiuto, ma anche da tanta voglia di riscatto. Il richiamo alla figura biblica del figlio di Abramo, esule e smarrito nel deserto, condannato dall’uomo ad un destino da emarginato ma salvato dalla misericordia di Dio è un richiamo fortemente simbolico al concetto di resilienza. Il riferimento alla “casa”, che è rifugio e luogo di accudimento e crescita, vuole invece porre l’attenzione sul momento lieto dell’approdo piuttosto che sul dramma della fuga. Questo nome ben rappresenta anche la missione dell’ATS, l’Associazione Temporanea di Scopo, costituitasi per creare un ambiente accogliente e familiare a supporto del percorso di inclusione socio-lavorativa di ciascun beneficiario. Un’ATS composta da quattro associazioni operanti nei più svariati settori del sociale e la cui forza consiste proprio nella diversità e complementarietà di azioni. Ciascuno di questi soggetti riveste, infatti, un ruolo fondamentale e unico nella realizzazione degli ambiziosi obiettivi di inclusione che l’equipe di operatori di Casa Ismaele porta avanti senza sosta dall’apertura, avvenuta in modo emergenziale nell’estate del 2017, a seguito dello sbarco del 30 giugno sulle coste di Corigliano Calabro. Un’occasione di adesione al sistema Sprar (ora Siproimi) che il Comune di Rogliano non ha voluto farsi sfuggire, trasformando nel gennaio 2018 l’emergenza in un esempio di accoglienza virtuoso. La capofila Società Cooperativa Sociale Onlus Formazione e Comunione (Fo.Co.), ente gestore del progetto Siproimi, è una società siciliana con pluriennale esperienza nella gestione di servizi di accoglienza, protezione e tutela rivolti a minori stranieri e famiglie, progetti di cosviluppo e cooperazione. È specializzata in servizi di percorsi formativi e strumenti per l’inserimento lavorativo di soggetti con vulnerabili. Proprio tale attenzione all’ambito della formazione e al lavoro fa della Fo.Co. l’ente più adeguato alla gestione dei centri di seconda accoglienza, il cui obiettivo primario, lungi dall’essere la mera somministrazione di beni primari quali il vitto e l’alloggio, consiste proprio nel fornire strumenti adeguati che rendano i giovani beneficiari soggetti autonomi e potenziali cittadini attivi in un sistema complesso come quello italiano.
Questo sguardo rivolto al futuro sarebbe, tuttavia, ben poca cosa se non si tenesse conto dell’importanza delle radici di questi minori. “L’azione educativa realizzata a Casa Ismaele si innesta sui contatti con le famiglie d’origine e sul ruolo che tali famiglie hanno nella vita di questi giovani, giunti in Italia con un mandato familiare ben preciso” – ci spiega la direttrice di progetto Mariella Rende, da anni impegnata sul fronte della tutela dei minori. È soprattutto su questo legame con i contesti di provenienza che si incentra l’azione delle altre organizzazioni coinvolte. Prima fra tutte, l’Amu – Azione per un Mondo Unito, un’Ong con sede in Grottaferrata (Roma) operante nel settore della Cooperazione Internazionale, con progetti di cooperazione allo sviluppo e di attività di formazione e educazione allo sviluppo in Italia e all’estero. L’organizzazione, attiva dal 1986, si ispira alla spiritualità del Movimento dei Focolari e si propone di diffondere una cultura del dialogo e dell’unità tra i popoli. Gli stessi ideali di unità e fraternità universali che animano il Movimento Famiglie Nuove e l’intero Movimento dei Focolari hanno ispirato altresì il terzo soggetto facente parte dell’Ats, ossia l’Afn – Associazione Azione per Famiglie Nuove Onlus, organizzazione nata nel 1998 e operante, dal 2001, come Ente autorizzato per l’adozione internazionale di minori in stato di abbandono. Afn onlus, che ha diverse sedi sul territorio nazionale, tra cui una a Rende, svolge prevalentemente attività di formazione e accompagnamento delle famiglie adottive e affidatarie, laboratori ludici per i bambini affidati e sportelli di consulenza per la promozione della cultura dell’affido familiare.
Fonte: Calabria che Accoglie 2.0