S. Stefano di Rogliano. La minoranza: “mobili d’epoca nell’eredità della signora deceduta a 98 anni”
RICEVIAMO e pubblichiamo:
“Tra i beni mobili lasciati in eredità al Comune dalla signora anziana, deceduta nell’agosto dell’anno scorso, rientrano anche quelli che si trovano nella casa romana all’Eur, dove l’anziana viveva prima di essere trasferita a Santo Stefano di Rogliano. È passato oltre un anno dalla sua morte, e i mobili continuano ad essere conservati in quest’unità immobiliare, di cui la proprietaria attuale richiede lo sgombero. Il Comune ha ricevuto un sollecito e successivamente una diffida a prendere provvedimenti in merito. Sorge il rischio che l’Amministrazione comunale, erede testamentaria dei beni mobili, potrebbe essere obbligata a pagare per la custodia dei mobili presenti nell’unità immobiliare se ritarda ulteriormente nel prendersi cura di essi. In sintesi, la questione legata all’eredità della signora anziana continua a suscitare discussioni, mentre la minoranza consiliare persiste nel suo intento di ottenere copie degli estratti conto della signora anziana al fine di verificare i movimenti bancari registrati prima della nomina dell’amministratore di sostegno, avvenuta solo un mese prima della sua morte. La signora, deceduta a Santo Stefano all’età di 98 anni, oltre alle risorse economiche e finanziarie possedute, oggetto di inventario, ha lasciato in eredità al Comune tutti i beni non immobili (come arredi, quadri e elettrodomestici) che esisterebbero sia nell’immobile di Santo Stefano di Rogliano, ereditato dall’Ente Parrocchia Santo Stefano Promartire, sia nell’unità immobiliare all’Eur a Roma.
Di recente, la minoranza consiliare ha scoperto che anni fa, prima ancora di redigere il testamento pubblico, precisamente nel 2016, la signora anziana avrebbe donato al Comune degli antichi mobili risalenti al XIX secolo. Tuttavia, non esiste alcun atto deliberativo della Giunta comunale che attesti l’accettazione e la consegna e il numero di questi mobili. Solo di recente, su richiesta di un consigliere comunale, il Comune ha incaricato un tecnico di stimare il numero e il valore degli arredi, che la minoranza definisce “antiquariato,” e di inserirli nell’inventario allegato all’ultimo Bilancio presentato in Consiglio comunale qualche mese fa. Anche su questa questione, la minoranza ha sollevato preoccupazioni sulla trasparenza. È importante sottolineare che la consegna di questi mobili, donati dalla signora anziana al Comune, risalirebbe al 2016, e da allora sarebbero stati conservati nei locali del pianterreno del pittoresco Palazzo Parisio, ritenuti non adatti per la corretta conservazione degli stessi beni di arredo. L’ambiente, infatti, in cui si trovano i beni (le mura sono umide), non sarebbe adatto a preservare adeguatamente l’arredo donato, il quale richiederebbe maggiore attenzione e cura, anche nel rispetto della volontà della donatrice. La minoranza consiliare, quindi, continua a chiedere chiarezza e trasparenza da parte delle autorità competenti nell’interesse della Comunità e della volontà stessa della signora anziana”.
Fonte: Gruppo consiliare “Comune in Comune” – Santo Stefano di Rogliano (Cs)