Più sostegno al mondo delle disabilità *
di Maria Simona GABRIELE *
QUELLO della disabilità sembra essere un mondo parallelo, che però spesso vive nell’oscurità, un po’ perché in fondo intorno questo mondo girano ancora molti tabù, un po’ perché tutto ciò che appare diverso dal normale dal consueto, ci fa paura. Eppure oggi si sente molto parlare delle disabilità, anche quelle intellettive, che hanno visto anche all’interno dell’Istituzione scolastica quasi una trasformazione epocale, se pensiamo a tutte le problematiche che oggi incontriamo tra alunni ed insegnanti che ha visto l‘emergere di figure nuove professionali capaci di interagire con il mondo delle disabilità su diversi fronti.
Quella della disabilità è una realtà di cui in verità già in anni non sospetti , gli anni delle contestazioni sociali, e con la Riforma Gentile che definisce la presenza di alunni con disabilità, che gli italiani iniziano a rivendicare il diritto allo studio anche per coloro che presentano delle disabilità sia fisiche che mentali .
Intorno alla fine dell’800 nelle nostre Università vennero introdotte le cattedre di Pedagogia Speciale , che è quella parte della Pedagogia rivolta, appunto, alla disabilità e all’inclusione. Perché quando parliamo di disabilità non possiamo non parlare di inclusione, e non solo nell’ambito scolastico ma anche nella vita relazionale e interpersonale.
Nel nostro territorio attualmente sono nate diverse associazioni e cooperative impegnate a dare il loro supporto affettivo e professionale, non solo individualmente, anche alle stesse famiglie che si ritrovano a convivere con delle disabilità sotto le diverse sfaccettature. Ma questi mondi paralleli non devono spaventarci bensì dobbiamo saperli accoglierli con serenità. In un contesto storico difficile come quello che stiamo vivendo le disabilità richiedono più attenzione, più sopporto meno distanze.
Non dobbiamo cadere nell’errore di far cadere nell’oblio l’invisibile mondo di chi vive situazioni difficili. Oggi abbiamo visto come televisione e giornali abbiano messo in atto mezzi alternativi per far fronte all’emergenza Covid, aiuti alle imprese ai lavoratori autonomi, ma poche volte i mass media hanno dato voce a chi ha bisogno di adeguate cure, e quali potrebbero essere le alternative adeguate per continuare a dare supporto alle famiglie, che vivono situazioni di disabilità a volte difficili da gestire.
A tal proposito, colgo occasionane per spendere due parole proprio su una delle associazioni di volontariato da sempre impegnata nel sociale. Anche Rosaria Marrone, presidente dell’Associazione ha dichiarato il suo rammarico verso le Istituzioni per aver trascurato la fragilità di un settore che invece merita cura e ascolto. Quello che intende dire la presidente è che la stessa società deve avvicinare e sensibilizzare di più i nostri cittadini dando una giusta visione e una adeguata sensibilizzazione al settore delle disabilità molto più vicino a noi di quanto immaginiamo.
L’associazione “Con Paola” – ente non lucrativo di utilità sociale – regolarmente iscritta al Registro regionale delle onlus, è stata costituita venti anni fa con sede in Marano Marchesato, da un gruppo di familiari e volontari con la finalità di affrontare il problema della disabilità psichica, sotto l’aspetto culturale e sociale e, soprattutto, per creare un luogo dove le persone diversamente abili e le loro famiglie potessero ritrovarsi, informarsi, condividere esperienze, ricercare strade per il recupero e l’inserimento sociale. La struttura sede dell’associazione è un fabbricato concesso in comodato gratuito dall’Amministrazione comunale. La struttura è dotata anche di una sala conferenze dove si organizzano periodicamente convegni e seminari di studio su tematiche culturali e sociali, e corsi di formazione per il personale del centro diurno e per volontari. Le iniziative culturali finora realizzate con il contributo di esperti del settore, sono state seguite da molti cittadini. Esse hanno favorito l’informazione circa i diritti dei disabili e la collaborazione con altre associazioni. L’Associazione nel corso degli anni ha privilegiato azioni di pari opportunità per soggetti deboli e/o a rischio, siano essi donne, giovani, diversamente abili, adolescenti e anziani. Infatti, le azioni svolte sono state rivolte a combattere atteggiamenti e comportamenti discriminatori, a stimolare le persone a esercitare i loro diritti all’uguaglianza e alla solidarietà al fine di creare una società più giusta e democratica. Ed è per questo che dobbiamo avvicinare di più le singole persone alla conoscenza, perché solo ciò che conosciamo realmente ci spaventa di meno e ci rende capaci di non restare indifferenti. Ci auguriamo che le differenti associazioni possano continuare a dare il loro prezioso contributo anche attraverso servizi domiciliari , e affrontare anche nelle scuole questo mondo ricco di sfaccettature, per far si che anche i ragazzi stessi possano abbandonare eventuali atteggiamenti di bullismo. Tutto ciò non po’ che giovare e far si che in futuro ci siano adulti più consapevoli e meno indifferenza verso le fasce più deboli.
* educatore socio-pedagogico