“Non c’è decollo di Cosenza sud senza una moderna ferrovia” *

RICEVIAMO e pubblichiamo:

Il programmato potenziamento della linea Ferrovie della Calabria Rogliano/Cosenza con l’acquisizione di nuove vetture Stadler  ha trovato negli utenti della Valle del  Savuto ampia soddisfazione. L’intervento di rinnovamento mezzi è infatti stato accolto come un gradino nel lento percorso di riqualificazione  della intera linea Cosenza/Catanzaro sia come servizio sociale per la collettività sia come valorizzazione storica del patrimonio ambientale ed architettonico delle FdC. Bene hanno fatto, quindi, i sindaci di Aprigliano, Belsito, Carpanzano, Cellara, Figline, Grimaldi, Malito, Mangone, Marzi, Parenti, Piane Crati, Paterno, Rogliano e Santo Stefano a rivolgersi nello scorso anno alle FdC segnalando disagi continui sulle vetture nella tratta Rogliano/Cosenza dovuti al sovraffollamento che, fra l’altro, rappresenta – secondo i sindaci – per chi viaggia anche un fattore di rischio per la diffusione, e quindi contagio, di virus che ormai riprendono a circolare in ogni stagione.

Se si considera che fra i Comuni della Valle del Savuto solo a Rogliano e Scigliano esistono rispettivamente un Liceo Scientifico, un Istituto Alberghiero ed un Istituto Agrario è evidente che tutti gli altri studenti debbono gravitare su Cosenza con notevole conseguente sovraffollamento delle vetture ormai più che datate. Senza considerare numero di pendolari che per lavoro debbono quotidianamente raggiungere Cosenza.

La richiesta dei sindaci dello scorso autunno si fondava principalmente in un “urgente potenziamento dei mezzi di trasporto su ferro con l’aggiunta di nuovi vagoni e/o comunque di porre in essere utile azione finalizzata a ridurre il sovraffollamento delle vetture”. Ad oggi, con l’acquisto di questi nuovi treni, sembra che l’appello dei comuni della Valle del Savuto non sia stato vano e che abbia invece incontrato la sensibilità di FdC e di Regione Calabria. Se però l’intervento odierno sembra avere accolto le proteste  di sindaci, studenti e pendolari  per i problemi legati al sovraffollamento delle vetture nulla ancora appare all’orizzonte circa il potenziamento della linea nel suo complesso con rimodulazione delle fermate e snellimento dei numerosi  passaggi a livello.

 Se la funzionalità ed efficienza delle vetture della tratta Rogliano/Cosenza sono fondamentali per le necessità di tutte le popolazioni del Savuto bisogna altresì con forza sottolineare che non ci sarà mai riscatto e sviluppo socio-economico della Cosenza-Sud senza una linea ferroviaria adeguata per mezzi  e strutture a mò di una vera e moderna metropolitana. Del resto già negli Anni ’70 sulle colonne  de “Il Tempo” Salvatore Oddo (il primo giornalista che portò alla ribalta delle cronache sul meridionalismo le problematiche della Valle del Savuto) nell’affermare che già allora “le Calabro-Lucane erano inadeguate ai tempi” così descriveva la situazione “Il viaggiatore che proviene dal Nord quando giunge a Cosenza ha la penosa impressione che tutto si esaurisca in fatto di comunicazioni poiché il suo viaggio ulteriore è affidato ad un minuscolo treno e a delle vecchie littorine, veloci per la verità, ma piccole, scomode e traballanti per lo scartamento ridotto usato sulla linea, inadeguato soprattutto agli sviluppi odierni e futuri del traffico delle persone e delle cose”. Passando alle proposte aggiungeva che “ora è necessario che intervenga lo Stato e compia sollecitamente un’opera di trasformazione radicale perché altri palliativi sarebbero inadeguati  alla bisogna e comprometterebbero seriamente gli sviluppi futuri di queste terre”. 

Più specificatamente spiegava poi che “sotto il profilo economico le zone che la ferrovia attraversa hanno compiuto, o stanno compiendo, giganteschi  progressi  in questi ultimi tempi e basti citare le laboriose zone di Piano Lago, Rogliano, Scigliano, etc. Oggi questi centri popolosi stanno sorgendo a nuova vita ridestandosi  dal  loro torpore secolare e reclamano una più larga via di sbocco anche sulla litoranea tirrenica”. Per tutto questo e per altre considerazioni  affermava che “le comunicazioni rapide e snelle accelerano il processo evolutivo dei popoli”.

Sono trascorsi più di 50 anni da quando “Il Tempo”  pubblicò queste note, ma se non vi avessimo rivelato la data della loro pubblicazione quanti se ne sarebbero accorti? 

* Ciro Oddo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.