La “Fiera roglianese delle tipicità calabresi” contro la crisi economica del Savuto *

RICEVIAMO e pubblichiamo:

ROGLIANO ed i piccoli centri che gli fanno corona hanno oggi scarse possibilità di sopravvivere economicamente sia per il continuo e crescente spopolamento delle campagne, sia per l’esodo verso il nord o  verso l’estero dei giovani intellettuali e sia, soprattutto, per lo stato di abbandono della zona da parte delle classi dirigenti che si sono susseguite negli ultimi anni. Il comprensorio di Rogliano, infatti, è stato quasi sempre escluso dai piani, nuclei, programmi varati sia dal Governo centrale che da quello regionale. E’ facile quindi prevedere la lenta agonia di una popolazione che ha tanto sofferto, che ha tanto donato e nulla ha mai ottenuto. Eppure, trovandosi  Rogliano in una caratteristica configurazione paesaggistica e grazie anche alla salubrità del clima si presterebbe naturalmente, con tutta la zona del  Savuto, per un ampio ed intenso sviluppo turistico. Ma come si fa a parlare di sviluppo turistico se a Rogliano tutto tace. Nulla si fa da anni per attrarre persone o capitali o attività imprenditoriali. Anzi! Quelle che ci sono chiudono o vanno via e nessuno si scompone. Certo, non è facile amministrare un Comune che in poco tempo ha visto ridimensionare l’attività di un ospedale civile che per  la sua funzionalità ed efficienza sul piano scientifico tanto prestigio e afflusso di persone aveva portato al paese. Senza dimenticare la chiusura di diversi uffici pubblici (Pretura, Ufficio del  Registro, Ufficio Imposte dirette, etc) che  avevano contribuito anch’essi, negli anni decorsi, a far affluire in Rogliano tante  e tante persone. La classe dirigente locale, però, presa all’improvviso da questo stato di cose, dormendo forse sugli allori degli anni passati e sui tanto compianti  “fasti dell’era Buffone” secondo una comune e frequente definizione, non ha reagito. Non  lo diciamo per polemica  o per il gusto di criticare sempre e comunque e spesso senza motivo, ma  è mancata la capacità di dare quella scossa in grado di far scattare l’economia locale con attività innovative ed attrattive così come si è fatto in tanti  centri vicini. Non ce ne voglia quindi il sindaco di Rogliano Altomare ma i nostri sono rilievi semplicemente e solamente costruttivi.

Esisteva, decenni addietro, un mercato ortofrutticolo che per lungo tempo rappresentò la fonte principale dell’economia roglianese. Quando ancora non esistevano i negozi di alta classe dove venivano ad acquistare da tutta la Calabria con beneficio per l’intero paese, il mercato ortofrutticolo – grazie al lavoro di pochi  imprenditori agricoli del posto – costituì il baluardo e l’orgoglio dei roglianesi che vedevano sempre più persone affluire nei bar, nei  laboratori artigiani ed in tutti i negozi del paese. Con l’abbandono dei campi, è superfluo sottolinearlo, questa attività andò sempre più  scemando riducendosi  all’attualità con un po’ di pesce che portano da Amantea  e qualche altro banco di pochi ambulanti.

Con la realizzazione della circonvallazione Via Eugenio Altomare sono state rese libere e raggiungibili numerose aree prima indisponibili ma ancora inutilizzate. Perché il Sindaco non da incarico al tecnico comunale affinchè con la sua competenza e professionalità in una delle sue trasferte roglianesi vada ad individuare un’area  idonea, con gli opportuni adeguamenti, ad accogliere un rinato mercato domenicale (magari la prima e terza domenica del mese) nel  quale accogliere ambulanti  e produttori di tutta la regione per la “Fiera  roglianese delle tipicità calabresi”?  Non sarebbe almeno un tentativo per dare sostegno all’economia cittadina in affanno? Cosa avrebbe da perdere il Comune? Ovviamente, per il lancio dell’iniziativa almeno per un anno non si dovrebbe applicare alcun canone di occupazione suolo pubblico o altri balzelli. Trattandosi di iniziativa di ampio respiro, regionale, siamo certi che anche il presidente Occhiuto non farebbe mancare il contributo ed il sostegno della Regione Calabria. Sempre che esso  venga richiesto da chi di dovere. Non ci si pensi due volte. Firmare questa iniziativa sarebbe per l’attuale sindaco e per la sua Amministrazione tentare  un passo che potrebbe cambiare la storia di Rogliano e del Savuto.

* Ciro Oddo

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