Rogliano, il ricordo di Antonio Guarasci a cinquant’anni dalla morte (video)
LE SPERANZE dei primi Anni ’70, le delusioni successive, la prospettiva dell’Autonomia differenziata, sono stati gli argomenti del convegno <Il regionalismo del futuro> organizzato a Rogliano in occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Antonio Guarasci. Un ricordo, quello del primo presidente della Giunta regionale, a cui hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell’ordine, esponenti politici, intellettuali ma anche docenti e studenti. Tra questi il governatore Roberto Occhiuto per il quale Guarasci “ha lasciato un segno ineludibile nella memoria dei calabresi e in quella di chi ha raccolto il suo testimone. Per governare e pensare al futuro della Calabria – ha detto – bisogna stare ancorati alle radici, soprattutto quando si tratta di radici eccellenti come quelle che ha piantato Guarasci”. L’iniziativa è stata promossa dal Movimento Cattolici Democratici ed ha visto in Franco Alimena, amico e collaboratore di Guarasci, il principale ispiratore. “Con Guarasci – ha sottolineato Alimena – la Calabria è uscita dalle secche dell’isolamento. Il suo costante rapporto con gli altri presidenti, in particolare con Piero Bassetti e Guido Fanti, ha garantito al meridionalismo e al regionalismo un grande contributo intellettuale”. Antonio Guarasci ha privilegiato il dialogo tra territori criticando il centralismo di Stato finalizzato agli interessi di casta, ponendo l’accento sul ruolo della politica intesa come spazio di libertà, partecipazione democratica, confronto e accesso al sapere. “Una visione ancora attuale – ha affermato il sindaco Giovanni Altomare – che oggi, probabilmente, gli avrebbe consentito di accettare la sfida leghista sull’Autonomia differenziata”. Guarasci è stato un uomo di cultura che ha fatto del suo impegno una condizione di ascolto e di azione orientati al confronto in un contesto storico, politico e sociale difficile in cui lo sviluppo del Mezzogiorno doveva diventare una grande opportunità per il Paese. Lo hanno sottolineato l’ex parlamentare Mario Tassone, gli ex presidenti della Regione Calabria, Mario Oliverio e Agazio Loiero, e gli ex consiglieri regionali Franco Ambrogio e Piero Rende. L’evento, in cui non sono mancati i riferimenti alla vedova Geltrude Buffone, scomparsa nel dicembre di due anni fa, e alla sorte della Fondazione, si è concluso con l’intervento di Nella Mattia Rocca. Una Santa Messa era stata celebrata in precedenza da don Serafino Bianco nella chiesa di san Domenico.
(Gaspare Stumpo)
Fonte: Parola di Vita