Per le strade di Marzi lo spettacolo delle Pullicinelle e il ricordo del poeta Masino Oliveti (video)
di Gaspare STUMPO *
UNA TRADIZIONE che si perde nella notte dei tempi, che trova radici nella cultura popolare ma di cui risulta difficile risalire alle origini. Un primo studio è stato effettuato da Giovanni Tucci, ricercatore presso la cattedra di Etimologia dell’Istituto Universitario Orientale di Napoli, che lo ha inserito all’interno del saggio <I giganti processionali di Calabria>. Un fatto tuttavia è certo, “le Pullicinelle di Marzi – afferma lo scrittore Fabrizio Perri – in origine venivano costruite in occasione di due festività religiose, quella della Madonna della Consolazione la seconda domenica di settembre e quella della Madonna del Rosario. Le due feste, di origine antichissima, rappresentavano la festa per eccellenza dei due rioni del paese: Marzi soprani e Marzi sottani e delle rispettive chiese di Sant’Andrea e Santa Barbara”. Oggi la sfilata delle <Pullicinelle> si tiene immediatamente prima della solennità mariana di ottobre. I fantocci vengono “abballati” al rullo di tamburi e, nel vortice enfatico della danza, accompagnati dalla folla verso il rogo finale. Il rito, che simula un comportamento impudico e lussurioso, è intermezzato dallo spettacolo del <Cavallo di fuoco> (video). Un omaggio che gli organizzatori riservano alle arti pirotecniche nell’ambito di un programma che coinvolge anche le scuole. Secondo il racconto le <Pullicinelle> sono accostate alla figura di Giovanna I^ d’Angiò (o di Giovanna II^ d’Angiò-Durazzo). La tradizione marzese non si è mai arrestata ed oggi è supportata da un vero e proprio laboratorio artistico in cui si adoperano giovani e adulti guidati da Adriano Stumpo e Ugo Arcuri. Oltre un mese per realizzare i due personaggi mediante una tecnica che prevede l’uso di uno scheletro di canna rivestito di carta colorata. Curata dalla Pro loco l’edizione 2024 delle <Pullicinelle> ha riscosso un nuovo successo di pubblico. Nell’occasione è stato ricordato il poeta Masino Oliveti nel cinquantesimo anniversario della morte. Frammenti di sue poesie hanno addobbato vicoli e stradine del centro storico.
* gasparemichelestumpo@pecgiornalisti.it
Fonte: Parola di Vita