Le “ottobrate del Savuto”. Grande assente Rogliano *

RICEVIAMO e pubblichiamo:

Le “ottobrate del Savuto” anche nel 2024 hanno visto l’organizzazione e la promozione di eventi turistici e folcloristici di primo livello. D’altra parte nel Savuto ad ottobre c’è di tutto: vigne pronte per la vendemmia, olive per un olio di qualità, funghi, fragole, castagne. Sotto l’aspetto naturalistico certamente quella del Savuto è una valle baciata dalla fortuna. Ogni centro ha la sua sagra tradizionale con centinaia di persone che affluiscono  portando, almeno in quei giorni, un po’ di contante a sostegno della derelitta economia locale.

E così, se a Carpanzano è tradizionale la “Sagra della castagna”, giunta ormai alla XVIII^ edizione  e  volta alla rivalorizzazione di un prodotto della natura che per vari anni fu protagonista dell’economia del  paese, è da annoverare anche il “Festival della castagna” di Parenti che nell’edizione dello scorso anno ha avuto un successo particolare anche dal punto di vista scientifico per avere avuto la partecipazione del professor Mario Rogato, presidente dell’associazione regionale “Castagne di  Calabria”, e del commissario straordinario di Arsac Calabria, Fulvia Michela Caligiuri, che con i loro interventi  hanno dato un contributo notevole allo studio ed alla valorizzazione del prodotto castagna.

“Sagra della castagna” imminente anche a Scigliano che già negli anni passati si è caratterizzata, oltre che per  i bei momenti conviviali, anche come opera di beneficenza per avere devoluto tutto il ricavato al progetto per il nuovo oratorio cittadino. Socialità, quindi, ma anche utilità per la popolazione tutta.

A Figline Vegliaturo proprio in questi giorni al rione San Biagio prima edizione del “Borgo di vino” (nelle foto) con mostra di oggetti e foto antiche, incontri su “Vino territorio e innovazione” con il contributo dei vinificatori locali e poi il concerto di “C’è Rino band” come tributo a Rino Gaetano. Per tutti cullurelli, baccalà fritto, trippa, fagioli ed altre delizie locali. Qualcuno ha osservato che i fumi e gli odori di questi piatti  prelibati, diffondendosi  nell’azzurro e limpido cielo del Savuto, sono pervenuti persino a Rogliano  e percepiti anche nel Palazzo di Città.

Se allarghiamo il nostro orizzonte e ci spostiamo verso mete più alte (parliamo di altitudine) troviamo la seconda edizione della “Sagra delle fragole e dei  frutti rossi della Sila” nella ”capitale della Sila”, San Giovanni in Fiore, dove c’è un sindaco di tutto rispetto e che si fa rispettare, Rosaria Succurro, che ha portato il suo Comune alla ribalta continua delle cronache calabresi con eventi  frequenti  e con manifestazioni anche di alto carattere culturale. “Sagra delle fragole” che si è avuta  nello scorso settembre con il patrocinio del Comune, di associazioni  locali e degli Istituti Alberghiero, Agrario e Artistico nel corso della quale si è sottolineato come questi prodotti siano “eccellenze assolute di quel territorio per le loro caratteristiche inimitabili”. Nel corso della sagra la sindaca Succurro ha avuto modo di rilevare che “questi  eventi hanno il principale scopo di promuovere i prodotti del territorio e sono pensate anche per destagionalizzare l’offerta turistica e pubblicizzare il rapporto tra montagna e benessere su cui, come Amministrazione comunale, puntiamo senza sosta da quasi cinque anni anche per valorizzare talenti musicali del luogo”.

Come se i frutti rossi di settembre non bastassero nella ridente capitale silana si organizza anche “Sila d’autunno, sapori e profumi della tradizione” per la valorizzazione dei prodotti di stagione e della cultura locale delle conserve per l’inverno. Due giornate di immersione nei sapori, nei profumi e nei colori autunnali con un ricco programma di degustazioni, laboratori tematici per bambini, preparazione dal vivo di piatti prelibati, musica, intrattenimenti e, sopra ogni cosa, il dolce della città, a “pitta mpigliata”, che ha in San Giovanni in Fiore una propria accademia e che, grazie ad iniziative come questa e grazie alla dinamica mentalità imprenditoriale dei produttori, ha superato i confini nazionali raggiungendo l’Olanda, l’America e perfino la Cina.

Duole non trovare fra i vari eventi delle “Ottobrate del Savuto” e della Sila e pre-sila (ma forse non ce ne siamo accorti e se è così chiediamo scusa) anche il nome di Rogliano, grande produttore in passato di castagne che venivano lavorate e commercializzate ed attuale produttore di un pregiato vino del Savuto ormai noto in varie parti del mondo grazie anche – oltre che alla bontà del prodotto – alla forza ed al dinamismo dei nostri emigranti sempre orgogliosi delle loro origini. Eppure i castagneti nei territori  intorno a Rogliano ci sono sempre. Dopo un periodo di cattività che ha colpito in tutta l’Italia la castagna, causato dal fungo Gnomoniopsis castaneae che ne ha determinato il cosiddetto marciume gassoso, quest’anno la produzione c’è e sembra buona. Possibile che a Rogliano non si sia riusciti a sensibilizzare qualche produttore o proprietario di castagneti per una sagra della castagna, della salsiccia o del vino o di tutte e tre le cose insieme per poter dire almeno in questo campo “ci siamo anche noi”? Eppure c’è una Giunta comunale a Rogliano fatta da giovani rampanti e dinamici! Se non ci si attiva per iniziative come queste, semplici, facili da organizzare, che costano poco all’erario ma che tanto possono portare alla Comunità come si fa  a pensare al decollo e rilancio di un paese che soffre ogni giorno sempre di più?

* Ciro Oddo

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