“Comune unico Cosenza-Sud, l’unione fa la forza e vince” *

RICEVIAMO e pubblichiamo:

“Se Rogliano e gli altri piccoli centri del suo hinterland non vogliono morire devono iniziare subito una politica unitaria, devono per vocazione propria, naturale, inserirsi nella zona di sviluppo di Piano Lago da considerare come la più adatta e forse l’unica di tutto il territorio che abbraccia la fascia del Savuto per determinarne il meritato e definitivo decollo economico e culturale”. L’affermazione, riportata su un grande quotidiano del Mezzogiorno, è di Salvatore Oddo, risale al 1969, ed è una delle prime con le quali in decine di interventi giornalistici l’autore portò agli onori delle cronache meridionalistiche il ruolo di Piano Lago. Non vogliamo essere ripetitivi né di parte, ma Salvatore Oddo – roglianese – fu colui che
”inventò” Piano Lago e con esso, successivamente, Rostema. Progetto che dapprima trovò l’ostilità dell’allora sindaco di Mangone Soda ma che, in un secondo tempo, portò lo stesso a dichiarare di “essere ben disposto a partecipare ad un convegno dove si possa discutere senza discriminazioni tra i grossi e i piccoli centri e dove si possa dibattere da pari a pari su tutti i problemi che riguardano il comprensorio”. Successivamente anche i sindaci di Marzi e S. Stefano diedero la loro disponibilità per discutere insieme il piano Rostema. Anche l’On. Buffone, sindaco di Rogliano, facendo il punto sullo scottante problema, si dimostrò fermamente convinto dell’irrevocabile necessità dell’unione dei paesi interessati. D’altra parte in quel periodo in Calabria si andava verso le concentrazioni. Era già sorta Lametia dall’unione di Nicastro, Sambiase e S. Eufemia e subito arrivò l’Aeroporto internazionale, stavano per unirsi anche Rossano e Corigliano e si cominciava a parlare della conurbazione di Cosenza e Rende, cui oggi si è aggiunto anche Castrolibero, ed arrivò in quelle zone l’Università della Calabria. Si era capito che “l’unione fa la forza” e se ne raccolsero i frutti. Lo stesso On. Frasca in un discorso del tempo fece notare che “vanno crollando le vecchie bardature amministrative e bisogna essere in grado di recepire questo processo di avanzamento civile ed economico che sta investendo le nostre zone, mettendo da parte le partigianerie politiche, i pregiudizi campanilistici ed incontrarsi in un discorso unitario per cercare insieme gli strumenti idonei a sollecitare e ad accompagnare il processo di sviluppo”. Parole di stretta attualità! Sono trascorsi più di 60 anni dagli scritti e dalle battaglie di Salvatore Oddo per l’Università a Piano Lago o per il Bacino dello Jassa o per l’Ospedale psichiatrico nella stessa sede o per il potenziamento della ferrovia Calabro-Lucana o per la costruzione della già progettata superstrada Rogliano-Piano Lago, ma nello scorrere lento di questi 60 anni quale sindaco battè i pugni sul tavolo nelle sedi istituzionali per ottenere qualcosa, un insediamento industriale o culturale o quant’altro nella zona di Piano Lago? E se qualcuno lo fece cosa ottenne? Probabilmente ci è sfuggito qualcosa, ma non abbiamo mai sentito il nome di Piano Lago, e Mangone che ne è il Comune di riferimento, nei piani di sviluppo, nei progetti, negli studi di fattibilità di ampio respiro, etc. “L’unione fa la forza”, ripetiamo. Perché dunque non unirsi in modo da avere maggiori possibilità di espansione economica, di sviluppo turistico, di progresso civile e sociale? Siamo oggi in presenza, soprattutto in Calabria, di grandi progetti di modificazione urbanistica dei quali occorre prendere atto responsabilmente. Per non rimanerne anche questa volta fuori occorre promuovere questa conurbazione dei paesi del Savuto preparandone ovviamente gli strumenti per evitare pericolose fratture, soprattutto irrimediabili scompensi urbanistici. Creare un comprensorio dove non avvenga che “il pesce più grande vada ad inghiottire il pesce più piccolo”, ma unire i propri sforzi, le aspirazioni, le tendenze in modo da compiere, tutti insieme, un salto in avanti qualitativo e quantitativo. Questo è il momento più propizio per mettere insieme le volontà, le iniziative, la passione. Rogliano, sotto questo aspetto, si è svegliata. Opportune, indicative ed appropriate le recenti dichiarazioni del sindaco Altomare quando afferma senza mezzi termini che Rogliano “incoraggia la fusione come fatto paritario, non c’è un comune che vuole aggregare gli altri, ma c’è un comune che sostiene la necessità di aggregarsi tutti quanti insieme simultaneamente, inclusivamente, con ogni garanzia per ciascuno sulla base di patti scritti ed atti approvati sempre nel rispetto della volontà dei cittadini”.

* Ciro Oddo

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