La Chiesa cosentina alla prima Assemblea delle Chiese sinodali in corso a Roma
LO SPLENDIDO scenario della Basilica papale di San Paolo fuori le Mura sta accogliendo gli oltre mille delegati delle diocesi italiane per la prima Assemblea delle Chiese sinodali che sono in Italia. “Una Chiesa sinodale è una Chiesa permeabile alle voci della realtà”, che sa parlare ancora di Dio in un tempo di “vuoto” e di “desertificazione spirituale”. E’ il volto di Chiesa designato dal card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, nella sua introduzione alla prima Assemblea sinodale delle Chiese in Italia, in corso a Roma fino al 17 novembre nella basilica di San Paolo fuori le mura alla presenza di oltre mille delegati, tra vescovi, sacerdoti, laici e laici. “Siamo chiamati a guardare alla società in cui viviamo con uno sguardo di compassione per preparare il futuro, superando atteggiamenti non evangelici, quali la mancanza di speranza, il vittimismo, la paura, le chiusure”, l’invito di Papa Francesco nel messaggio ai partecipanti, chiamati a sviluppare le energie “affinché la Chiesa possa compiere al meglio il suo impegno per il Paese”. Tre le consegne affidate alla Chiesa italiana sulla scorta dell’incontro del maggio scorso: “continuare a camminare, fare Chiesa insieme ed essere una Chiesa aperta”. mille delegati diocesani per la prima Assemblea sinodale delle Chiese in Italia. La fase profetica del Sinodo diffuso voluto da papa Francesco a partire dal 2021 vede alcuni delegati provenienti dai territori diocesani confrontarsi con il metodo della ‘conversazione nello Spirito’ su temi di stretta attualità ecclesiale.
Nell’area della Basilica la segreteria dell’iniziativa Cei accoglie i delegati e offre il materiale per la tre giorni di lavoro. All’interno della grande chiesa dedicata all’apostolo delle genti installati tanti tavoli rotondi per il dialogo tra i delegati. Sinodo è porre attenzione alla voce di tutti. Il clima è di preghiera ma anche di curiosità per un’esperienza giovane di Chiesa che cammina nella storia volendo intercettare i segni dei tempi. Un’eredità viva del Concilio Vaticano II°, che dopo questa Assemblea dovrà essere tradotta in processi pastorali nelle varie realtà diocesane. Questo quanto evidenziato anche da mons. Erio Castellucci, segretario del Sinodo.
(Fabio Mandato)