Il vento di San Francesco di Paola tra scienza e leggenda popolare *

di Luigi Michele PERRI *

IL VENTO che in queste ore sta imperversando lungo la fascia tirrenica cosentina per estendersi fino all’istmo del versante litoraneo lametino è denominato “vento di San Francesco”. Si tratta di un fenomeno atmosferico localizzato, generato da una combinazione di fattori geografici e meteorologici che si verificano nella fascia costiera sud del tirreno cosentino, in particolare nell’area compresa tra il Santuario di San Francesco di Paola e i comuni vicini, a cominciare da Fuscaldo. La conformazione geografica della zona gioca un ruolo chiave. L’area è caratterizzata da una serie di valloni e strette gole naturali che collegano l’entroterra appenninico alla costa tirrenica. Questi corridoi orografici, come spiegano gli esperti, agiscono come canali di accelerazione del vento, amplificandone velocità e intensità. Questo effetto è noto in meteorologia come “effetto Venturi”, per cui l’aria compressa in una zona ristretta (i canaloni vallivi) aumenta la sua velocità. Il vento di San Francesco si verifica tipicamente quando le correnti provengono da est o nord-est, in coincidenza con condizioni di alta pressione nell’entroterra e bassa pressione sul Tirreno. Ma non mancano eccezioni. La differenza di pressione genera venti che tendono a incanalarsi nei valloni e a dare forza alle sue raffiche con brusche accelerazioni. La loro velocità può facilmente superare i 100 km/h con veementi e sibilanti folate. Il più delle volte il fenomeno è localizzato in alcune aree ristrette, lasciandone altre relativamente tranquille. Sempre secondo gli esperti, il vento di San Francesco si manifesta più frequentemente durante: transiti di perturbazioni atlantiche che spingono aria fredda verso il sud; correnti da grecale o tramontana che, incontrando la catena appenninica calabrese, si incanalano verso la costa.

Dal punto di vista scientifico, il fenomeno non ha nulla di straordinario: è spiegabile con la meteorologia e l’orografia. Tuttavia, il suo carattere improvviso e potente gli ha conferito un’aura quasi mistica nella cultura locale, che, leggendariamente, lo collega alla figura di San Francesco di Paola, venerato come protettore dei marinai e dei viaggiatori. La denominazione è legata al folklore locale e alla tradizione popolare, che ha attribuito al vento una connessione simbolica con il Santo, purificante o ammonente. Più probabilmente, nella fantasia popolare, la potenza del vento sarebbe considerata come una manifestazione della forza e del potere protettivo di San Francesco. Ma potrebbe derivare dalla prossimità del Santuario (nella foto), situato lungo un canalone vallivo a monte dell’abitato di Paola. Od anche dal carattere straordinario del fenomeno, che, per la sua improvvisa impetuosità, sin dai tempi antichi, veniva spesso associato a figure religiose o mitologiche. La leggenda contribuisce a rendere il fenomeno una particolarità unica, che unisce natura e spiritualità in una narrazione tramandata nel tempo.

*Giornalista e scrittore

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