“Comune unico Cosenza-sud con parità e concretezza”
RICEVIAMO e pubblichiamo:
“SONO convinto, oggi più che mai, che i piccoli Comuni dovranno creare una unione per poter vincere le sfide del futuro”. L’affermazione è dell’illuminato e longevo sindaco di Altilia Pasquale De Rose ed è stata di recente rilasciata a Massimiliano Crimi che lo ha intervistato per Savutoweb. Il sindaco ha poi ribadito che “una possibile unione dei Comuni limitrofi potrà avvenire nel Basso Savuto tra i Comuni di Grimaldi, Malito, Scigliano, Pedivigliano, Bianchi, Motta Santa Lucia e Colosimi. Insieme si potrà avere un comune di quasi 10.000 abitanti. Un Comune vasto che potrà essere considerato la porta della città capoluogo di Cosenza sul piano turistico e per le peculiarità storiche, turistiche, culturali”. Il sindaco di Altilia potrà aprire tutte le porte che vuole e dove vuole, anche una porta beata, per costituire l’ingresso al capoluogo, ma a parer nostro la porta di comunicazione con lacittà di Cosenza esiste già. L’ha creata la geografia ed è rappresentata dalla vasta estensione della Cosenza-sud con Piano Lago quale volano di sviluppo di tutta la Valle del Savuto. Piano Lago centro propulsore di tutto il Savuto, sede di infrastrutture turistiche, culturali ed attività commerciali di ampia portata nell’ottica di un territorio uniforme e non frazionato fra vari enti istituzionali in un disegno urbanistico come l’attuale di tipo ottocentesco magistralmente descritto da Luigi Perri. Le “sfide del futuro” ricordate da De Rose sono già qui. Il futuro è oggi. Di creazione di un grande Comune nella Cosenza-sud si parlò per la prima volta negli Anni ’60. Se ne parlò per iniziativa di un roglianese, il giornalista Salvatore Oddo, che intuì le enormi possibilità di sviluppo che potevano venire alla Valle del Savuto dalla fusione di quei quattro Comuni già materialmente uniti – Rogliano, S. Stefano, Marzi, Mangone – con la creazione di Rostema e se ne continuò a parlare, poi, sempre su iniziativa di Rogliano in tempi non sospetti di rigidità economiche – sindaco Pino Gallo – con una apposita delibera comunale che sanciva la volontà a pervenire alla fusione. Altro che fusioni fatte a tavolino come dice De Rose.
Oggi sembra vi siano delle contrarietà da parte di alcuni sindaci che mostrano con argomenti che sfiorano la banalità il loro disaccordo all’aggregazione. Non è bastato rilevare che in oltre 50 anni, al di là di qualche insediamento commerciale e residenziale, nella distesa di Piano lago non si sia visto alcun insediamento di rilevanza economica. Si parla in questi giorni della scelta della sede per l’Ospedale universitario di Cosenza, ma si è sentita solo la voce del sindaco di Rogliano – svegliatosi da un lungo letargo – per reclamarne la costruzione non nel suo territorio ma nella Cosenza-sud. Gli altri sindaci, gelosi del loro comprensorio e della poltrona che occupano, dove sono? Quale sindaco dei paesi della Cosenza-sud – a parte Rogliano – ha mai espresso autonomamente una protesta, avanzato una proposta, detto qualcosa in merito al ridimensionato Ospedale di Rogliano? Come se l’ospedale fosse solo di Rogliano e servisse solo ai roglianesi. Possiamo testimoniare invece che esso fu in passato al servizio di tutti i calabresi. Eccola la mentalità dell’amministratore che cura il suo orticello e non guarda al di là del proprio naso.
E così, mentre altri passano ai fatti, nella Cosenza-sud si continua a guardare il campanile della propria parrocchia. Nel frattempo le opportunità passano e vanno oltre. A Cosenza-nord nascerà probabilmente a breve una grande città e, come in passato per l’Università, anche oggi tra Cosenza, Rende e Castrolibero i politici del posto riusciranno ad assicurarsi la costruzione dell’Ospedale di Cosenza , magari con la scusa che esso deve essere vicino all’Università dimenticando, o facendo finta di dimenticare, che la medicina si impara molto nelle corsie e poco nelle aule.
* Ciro Oddo