Comune unico. Movimento Savuto unito: “fusione unica soluzione di contrasto all’impoverimento”

PROSEGUIRA’ “con maggiore determinazione la battaglia per la istituzione del Comune unico del Savuto”, nonostante il verdetto referendario del “no” alla fusione di Cosenza, Rende e Castrolibero. Il movimento “Savuto unito” si è detto “più che deciso ad andare avanti sulla scia di una convinzione storica che riguarda la fusione dei Comuni dell’hinterland sud-cosentino e che, in assenza di progettualità alternativa, rappresenta l’unica soluzione di contrasto all’impoverimento e allo spopolamento”. “I madornali errori politici commessi dallo schieramento del “Sì” nell’area urbana – si legge in un suo documento – non possono condizionare le scelte di questi territori che hanno risorse, caratteristiche e problematiche diverse da quelle nord-cosentine, scelte a maggior ragione errate, perché scaturite nel quadro di: un’impostazione sbagliata della proposta, cui non è stata riconosciuta alcuna premialità, vocabolo scomparso dal dibattito; una serie di stridenti e malcelati contrasti interni al centrodestra e al Pd con alcune dichiarazioni pubbliche abbastanza avventate e assai poco patriottiche; una strumentale personalizzazione dell’iniziativa referendaria; una smaccata incapacità di mobilitazione delle proprie schiere al contrario dell’abilità dimostrata in questo senso dalle cordate ispirate da interessi di bottega e rendite di posizione; resistenti campanilismi mentali di vecchio stampo, ovvero una mentalità chiusa e localistica, adusa ad enfatizzare un attaccamento eccessivo (e non sempre sincero) alla propria comunità, spesso con atteggiamenti di diffidenza o rivalità verso gli altri e altrettanto spesso per fini ingannevoli; un’anti-cosentinità strisciante d’una periferia supponente e velleitaria”. Il movimento ha rilevato che “per certe battaglie la politica deve affiancare le culture civiche, e non muoversi in senso inverso”. “Savuto unito” ha sostenuto la tesi della creazione di un Osservatorio regionale per le unioni e le fusioni tra Comuni, come ritengono diversi studiosi, e di una nuova regolazione procedurale, che tuttavia escluda i consigli comunali per evidente conflitto di interesse visto che le fusioni portano alla decadenza automatica dei consigli comunali e dei sindaci, poco propensi ad uscire di scena. Infine, “è generalizzata l’impressione che Pierluigi Caputo e Franco Iacucci, portatori della proposta bipartisan, siano stati lasciati soli nei loro contatti diretti con i cittadini”.

  (Luigi Michele Perri)

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