A Mendicino un “Presepe Vivente Inclusivo e Multiculturale”

Il 20 e il 26 dicembre, Mendicino ospiterà un evento unico: il “Presepe Vivente Inclusivo e
Multiculturale”
. Questo evento non rappresenta solo la tradizione del Natale, ma si propone come una
profonda riflessione sulle tematiche dell’inclusione e della multiculturalità. In un contesto globale
segnato da divisioni e conflitti, l’iniziativa vuole celebrare la diversità e promuovere l’integrazione di tutte
le persone, indipendentemente dalla loro provenienza, abilità o condizione sociale. Una delle caratteristiche principali di questo Presepe Vivente Inclusivo e Multiculturale è l’attenzione alla
diversità, in particolare quella legata all’autismo e alle disabilità. In un contesto tradizionale di grande
valore culturale e religioso, ragazzi con autismo e altre disabilità e rifugiati del Centro SAI saranno
coinvolti attivamente nella realizzazione e nella rappresentazione del Presepe. Questo non è solo un atto
di partecipazione, ma un gesto simbolico che dimostra come l’inclusione e la partecipazione attiva di
persone con disabilità possano arricchire l’esperienza comunitaria e culturale. Apre la conferenza stampa
Giuseppe Greco con una prima presentazione del presepe inclusivo di Mendicino 2024, si fa portavoce
del messaggio di pace e inclusione di questo evento. Sono intervenuti i vari rappresentanti delle
associazioni coinvolte, ed il sindaco di Mendicino, Irma Bucarelli.

Fra cenni storici religiosi e ricordi delle edizioni passate sono state svelate le novità di questa edizione
2024, come infatti ha spiegato Maria Grazia Bosco, vice presidente dell’associazione Astrofili Giovan
Battista Amico
, verrà proiettato il cielo di Betlemme, il cielo che 2024 anni fa guidò i Re Magi. Altra novità sarà l’arrivo della natività su una barca, simbolo di speranza e salvezza come ha illustrato Domenico Luciani, che ha ringraziato Luigi Rubino e la sua associazione I Bretti per la realizzazione. Monica Presta per l’associazione Arcobaleno ODV ha tenuto specificare l’unicità dei suoi ragazzi, che prenderanno parte recitando insieme a Luigi Gaudio da sempre attivo su Mendicino e che curerà la parte teatrale, come lui stesso ha spiegato durante la conferenza, una rappresentazione in cui sarà presente anche il doppiatore e attore Francesco Bossio.

Intervento costruttivo quello di Vincenzo De Luca presidente dell’associazione il Delfino, che ci ricorda
che il presepe è l’atto più alto di solidarietà. Porta a riflettere molto l’intervento di Cettina Santangelo
coordinatrice SAI Mendicino, che ribadisce il concetto di connessione, i ragazzi del centro Sai saranno
parte integrante del presepe , così come ormai sono parte integrante della Comunità mendicinese, loro
che arrivano da lontano come i Re Magi. Chiude la conferenza il sindaco, che sposa il concetto di
integrazione, facendo presente che su Mendicino molti di questi ragazzi hanno messo su famiglia e
vivono il paese attivamente.

Il filo comune che si tira a fine conferenza lega tutti allo stesso obiettivo, ampliare questa rete e questa
interazione rafforzandola sempre più, ed il presepe sarà di grande aiuto, proprio il presepe che è un
segno di pace e che richiama le nostre radici cristiane.
È la pace tra il cielo e la terra, Dio che si fa uomo e svela o richiama la dignità di ciascuna persona povera o ricca, migrante o stanziale, brigante o pastore
che sia. Davanti ad esso si coglie il messaggio che tutti siamo fratelli nel nome dello stesso Dio che ha
condiviso la nostra carne, ha condiviso la povertà e la fuga alla ricerca di speranza, il ritorno e la
normalità di una famiglia. Davanti alla scena del presepe nessuno si sente escluso. Da esso vorremmo
imparare uno stile di vita, non solo apprezzare le scene che recuperano la tradizione e la cultura locale
altrimenti restano scene da musealizzare. Il presepe è un messaggio ed un impegno per noi e per quanti
lo visitano.

Fonte: Associazione Prometeus

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.