Cosenza ha rinnovato l’atto di affidamento a Maria del Pilerio

COSENZA ha rinnovato il suo legame con la Madonna del Pilerio, sua celeste patrona. In tanti nel pomeriggio del 12 febbraio hanno partecipato alla processione del simulacro per le strade della città, atto conclusivo del novenario in onore della Vergine. Maria ha attraversato le vie facendosi pellegrina di speranza. In tanti agli angoli delle strade e sui balconi ad attendere il passaggio della statua. Così come tantissimi i pellegrini che, nel corso della giornata, hanno raggiunto la Cattedrale per un momento di preghiera personale e comunitario. Tanti anche i giovani in una città che, per la festa patronale, si è quasi tutta fermata. Complice anche la bella giornata, in molti sono arrivati a Cosenza anche dai paesi più lontani della diocesi. Lo stesso atto di affidamento esprime il legame della Chiesa bruzia con Maria del Pilerio. Un affetto che, nel corso del novenario, è stato espresso dal predicatore, il frate cappuccino Ippolito Fortino, che ha spezzato il pane della Parola.

Durante la processione, il simulacro della Vergine ha sostato dinanzi la Prefettura e il Comune, dove il consigliere Francesco Turco, delegato ai rapporti con le Chiese, ha consegnato al Vescovo il sigillo d’oro della città. Presenti il prefetto Padovano e il questore Cannizzaro.

Nel giorno della festa, la santa Messa solenne è stata presieduta dal vescovo, mons. Giovanni Checchinato. All’inizio della celebrazione l’assessore Damiano Covelli, in rappresentanza del sindaco Franz Caruso, ha offerto simbolicamente alla Madonna un cero votivo, segno proprio del patronato della Vergine del Pilerio sulla città. Tanti i sacerdoti che hanno concelebrato con il presule bruzio.

Una Chiesa ‘in uscita’ sceglie di farsi carico della storia e non può dunque ignorare le questioni che provocano nel mondo disuguaglianze profondissime e sofferenze inaudite, a carico della stragrande maggioranza delle persone che abitano il pianeta”. Queste alcune delle parole pronunciate nel corso dell’omelia da mons. Checchinato.

“Le sollecitazioni che vengono dal Vangelo di oggi sono fondamentali anche per il cammino della nostra Chiesa diocesana” – ha detto ancora il vescovo di Cosenza. “Anche qui siamo chiamati ad approfittare di questo anno giubilare per maturare un atteggiamento personale e comunitario di ascolto profondo delle persone più in difficoltà, per cercare di risalire alle cause della povertà e della disuguaglianza e cercare di rimuoverle, con il contributo di tutti. In questa prospettiva, alcune questioni come quelle del lavoro e della casa si pongono come particolarmente urgenti, senza dimenticare i problemi legati alla carenza strutturale dei servizi sociali e sanitari. Si tratta di un lavoro da fare insieme, nella consapevolezza che proprio i dimenticati, i senza voce, gli esclusi, rappresentano misteriosamente ma realmente le fondamenta nascoste, i pilastri (i pilerii …) della nostra città”.

(Fabio Mandato)

Fonte: Parola di Vita

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