Facciolla e Lumia al convegno sulla legalità organizzato dal Comprensivo “Mangone-Grimaldi” (video)

“UNA VALLE straordinariamente fascinosa per le sue bellezze naturali, attraversata dalla storia antica e moderna, protagonista di questa storia con alcuni suoi studiosi, artisti, promotori sociali e culturali, educativi e politici”. Lo ha detto il senatore Giuseppe Lumia, già presidente della Commissione parlamentare antimafia, al termine dell’incontro <La legalità va a scuola>, organizzato dall’Istituto comprensivo <Mangone-Grimaldi> assieme alle associazioni <Savuto Libero> e <Ancri>. Lumia ha iniziato il suo intervento parlando del Savuto e spronando i presenti a “fare la storia” accettando tre sfide: sviluppo sostenibile (rispetto dell’ambiente e lotta alle disuguaglianze), Europa unita e lotta alle mafie. “Le mafie – ha detto – negano libertà, dignità, potenzialità economiche e democrazia. Le mafie sono un male rovinoso”. Introdotto (e coordinato) dal giornalista e scrittore Gianfranco Bonofiglio, il convegno si è svolto a Piano Lago di Figline Vegliaturo. Ai saluti di Eugenio Canino di <Savuto Libero> è seguito il discorso del dirigente scolastico Mariella Chiappetta. “Scuola e legalità sono un binomio ineludibile. La scuola – ha ricordato la preside citando don Milani – non è solo il luogo in cui si insegna la legalità, la scuola è luogo di legalità. Una legalità agita non solo enunciata, declinata, da metabolizzare e da interiorizzare”. All’evento hanno partecipato studenti e docenti dei plessi di Belsito, Figline Vegliaturo, Grimaldi, Malito, Mangone, Paterno Calabro, Piane Crati e Santo Stefano di Rogliano, amministratori ed esponenti dell’associazionismo. Tra questi i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Insigniti al Merito della Repubblica Italiana, Angelo Cosentino, Pasquale Giardino e Gerardo Sica. La platea ha ascoltato con molta attenzione la relazione del vice questore della Polizia di Stato, Maria Antonia Spartà, che ha invitato i giovani ad essere “cittadini attivi e consapevoli per costruire il proprio futuro nel rispetto dei principi basilari dell’onestà: correttezza, giustizia, senso di appartenenza”. E del rettore dell’UniRiMi <Rossella Casini>, don Ennio Stamile. Quest’ultimo ha parlato di legalità, responsabilità ma anche di bellezza come deterrente contro il malaffare, contro la ‘ntrangheta “che si nutre di tutto ciò che non è bello”. Poi ha citato la frase di Peppino Impastato: “se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà”.

L’avvenimento si è arricchito dell’intervento del magistrato Eugenio Facciolla per il quale “quello della giustizia non è solo un problema delle forze dell’ordine e della magistratura. E’ un problema di tutti. Ben venga allora l’iniziativa della scuola”. Facendo riferimento alla criminalità organizzata il magistrato ha invitato a “stare attenti perché – ha spiegato – purtroppo la mafia non è stata sconfitta e non verrà sconfitta domani. E’ un fenomeno che certamente, come diceva Giovanni Falcone, verrà meno, ma finché non ci sarà una cultura antimafia profondamente radicata all’interno delle istituzioni e della società civile noi avremo sempre il problema di confrontarci con l’illegalità diffusa. E l’illegalità diffusa è l’avamposto dell’insediamento mafioso in tutti i territori non solo in Calabria”. Facciolla ha concluso con un messaggio agli studenti parafrasando Paolo Borsellino: “non dovete demoralizzarvi, bisogna pensare sempre nel rispetto delle regole, credere nella giustizia. E’ l’unica vera arma che abbiamo. I cittadini perbene non hanno altri rimedi se non quello di rivolgersi alla legge in caso di torti subiti o quando si tratta di rivendicare diritti”. Gli interventi sono stati intermezzati dalle riflessioni degli allievi Paola Bruni, Carlo Capodiferro, Maria Teresa Deni, Francesco Filice, Gianmario Fiorino, Vincenzo Genovese, Marta Naccarato, Giulia Reda, Alessia Tassoni, Marianna Vecchio. E da brani eseguiti dall’orchestra d’Istituto diretta dall’insegnante Ilde Notarianne. La manifestazione, durante la quale è stato ricordato l’oncologo Giovanni Scambia recentemente scomparso, si è conclusa con la consegna di due targhe ricordo alla memoria del sovrintendente di Polizia Salvatore Aversa e della moglie Lucia Precenzano, uccisi dalla mafia.
(Gaspare Stumpo)
Fonte: Parola di Vita