Il bosco non poteva essere compravenduto. “Belsito verso la Rinascita” rimarca la sentenza del Commissario per gli Usi Civici della Calabria

Il Commissario per gli Usi Civici della Calabria ha disposto il reintegro nella disponibilità pubblica di un terreno di pertinenza demaniale, quindi inalienabile perché destinato ad uso diretto o indiretto dei cittadini, ricadente nei territori di Parenti, Bianchi e Colosimi. Si tratta di un fondo di diversi ettari contraddistinto da vegetazione boschiva (conifere e latifoglie) in località “Corsaro o Manca Ceraso” di proprietà del Comune di Belsito. Una pertinenza silana molto antica che ha conservato la condizione di natura demaniale, inalienabile in assenza di autorizzazioni ministeriali o regionali, che con sentenza commissariale del 15 aprile 2020 è tornato di proprietà della Comunità. Non essendo stata riscontrata nessuna sdemanializzazione “previa necessaria autorizzazione del Collegio Provinciale” e, successivamente, della stessa Regione Calabria, il bosco di località “Corsaro o Manca Ceraso” – secondo quanto riportato nel testo della sentenza – non poteva essere infatti compravenduto come avvenuto nel 2015. Pertanto, il Commissario per gli Usi Civici della Calabria ha dichiarato il contratto di vendita tra il Comune di Belsito e un soggetto privato “insanabilmente nullo”. Il giudizio ha dato ragione dunque a Michele Spina, Filippo Floccari, Giovanni De Rose e Luigi Forte. Una decisione “che rende giustizia a chi, a suo tempo, fece ricorso con risorse proprie e con il sostegno di alcuni cittadini, così come rende giustizia a tutti i belsitesi. La sentenza – si legge in una nota di <Belsito verso la Rinascita> -permette ad ogni singolo cittadino di riappropriarsi di circa 900 mq di terreno boschivo che gli era stato illegalmente tolto”.

(Gaspare Stumpo)

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