L’esperienza del viaggio e le “differenze” nel mondo al centro della poesia di Francesco Fiore
Francesco Fiore (nella foto) è un luogotenente della Marina Militare in pensione. Ha girato il mondo in lungo e in largo. Ora, su “terra ferma” fa riemergere la sua voce tramite la poesia: esperienze, emozioni vissute a bordo e in luoghi dimenticati dall’uomo, tracciate sul taccuino durante le ore di navigazione. Racconti, pensieri di quanto visto, per non dimenticare. Bambini, donne e uomini conosciuti in terra straniera, nella miseria, nella malattia: il loro grido di speranza ha segnato il suo scrivere. La Medaglia Mauriziana, onorificenza conferita al merito per 10 lustri di carriera militare, è per lui motivo di vanto quanto i riconoscimenti per le sue sillogi. Scrive, invia i lavori in tutta Italia, porta con orgoglio Rogliano, paese adottivo, mescolando amore, lotta alle disparità, sofferenza. Tramite la sua penna le parole diventano preghiere. Il Premio Magna Grecia Poesia lo vede terzo classificato con “Se questo è il mio ultimo giorno”. Plauso letterario al Premio letterario nazionale Uniti per la Legalità di Napoli con “Un fiore reciso dalle intemperie”. Al Premio Giornata della Memoria è risultato terzo classificato con “rimane solo una preghiera”. Perché scrivere? Più volte ho ripetuto questa domanda nei pochi minuti che ci siamo concessi. E lui, pensiero convinto e voce ferma: “credo che parole riportate su di un foglio siano indelebili nel tempo, nessuno deve dimenticare, nascondere paure, emozioni, voglia di rivalsa, speranza”. Leggo una sua poesia e mi soffermo sugli ultimi versi: ”la storia si ripete/con la stessa brutalità/il lato oscuro dell’umanità/continua ad essere ancora vivo/in quei luoghi dimenticati dal mondo/e lungo le strade della discriminazione. Rimane solo una preghiera da fare/ che l’uomo impari ad amare”. Semplice alla lettura come chi sa usare la penna, gli scritti di Francesco Fiore fanno riflettere, raggiungono il cuore di chi legge facendo pensare ad un mondo diverso e più giusto.
(Massimiliano Crimi)
Fonte: Parola di Vita