La chiesa di San Giuseppe a Rogliano, luogo simbolo dell’architettura religiosa in Calabria * (video)
di Gaspare STUMPO *
UN LUOGO tanto caratteristico quanto unico per idea progettuale, forma, dettagli costruttivi ed eleganza architettonica. E’ l’ex chiesa di Santa Maria Maggiore in Santo Spirito, meglio conosciuta come chiesa di San Giuseppe. Fino a qualche anno addietro ha ospitato un museo di arte sacra, oggi custodisce opere lignee e pittoriche realizzate tra il XVII° e il XVIII° secolo. Tra queste gli altari minori, le tele e il ciborio dell’antico Convento dei Padri Cappuccini di Rogliano, le cui caratteristiche (dipinti a parte) sono da riscontrare nell’intaglio a girali con volute a foglia di acanto e fiore pendulo sulla sommità. Costruita nel XVII° secolo su commissione della Congregazione dei Nobili (che aveva sede in una preesistente cappella), confiscata dalle truppe francesi nel 1806, è passata al Demanio dello Stato. Restaurata negli Anni Novanta, è adibita attualmente a sala convegni. E’ fruibile anche per visite guidate, eventi scientifici, giornate di studio e cerimonie istituzionali. La struttura fa riferimento al settore Socio-culturale. Gli orari di apertura e chiusura sono garantiti dal personale precario assegnato al Comune di Rogliano, in particolare dal gruppo “Tirocinanti” di cui fa parte Alessandra Miglio che cura l’accoglienza. L’edificio presenta all’interno caratteristiche murarie con pietrame faccia a vista perfettamente disposto e rifinito, quattro archi, volte a botte, una cupola semisferica su base cilindrica e falsi capitelli in mattone su pareti scanalate. Si tratta di un autentico gioiello dell’architettura religiosa in Calabria. Difficile capire, per assenza di riferimenti in loco alla tradizione bizantina, la presenza di una struttura con pianta a croce greca. Forse, come per altre simili di epoca rinascimentale, il disegno della chiesa fu scelto per una questione di ordine geometrico, per opportunità di tipo logistico oppure per scelta del suo ideatore (Scipione da Paola).
(Gaspare Stumpo)
* gasparemichelestumpo@pecgiornalisti.it
Fonte: Parola di Vita