Ciro Oddo e l’eredità paterna di Rostema *
di Luigi Michele PERRI *
ABBIAMO letto e apprezzato molto gli articoli di Ciro Oddo, figlio del compianto giornalista Salvatore Oddo, che, negli anni Sessanta, ebbe l’intuizione di “Rostema” (acronimo: Rogliano, Santo Stefano, Marzi e Mangone) come progetto di fusione dei municipi contigui, già allora in fase di conurbazione. Ciro Oddo, originario di Rogliano, dove ha studiato sino agli anni del Liceo, è un medico molto stimato nella Capitale. Molti lo ricordano al Teatro “Parioli”, in servizio durante le puntate del “Maurizio Costanzo show”, ma questo è il meno di una fama meritata per il suo riconosciuto valore professionale. Alla riconosciuta preparazione scientifica, professionale e culturale, egli assomma uno spiccato senso di appartenenza alla sua Comunità d’origine e una marcata passione giornalistica, che evidentemente gli derivano dalla ponderosa eredità paterna. La squadra degli Oddo, con il papà e con il fratello Gianfranco, anche lui medico, tra i più affermati dentisti di Roma, fondò e diresse la rinomata rivista scientifica “Convivia medica”, che vantava la collaborazione di una trentina di scienziati, come Lino Businco, Alberto Fidanza, Giustino Brancadoro, Guido Grippaudo. Non solo. Fiancheggiando il professore Businco, capeggiavano e coordinavano l’organizzazione delle Giornale mediche di Vibo Valentia, seguitissime in ambito nazionale e internazionale.
A Ciro e a Gianfranco Oddo non è mai venuta meno una roglianesità, di cui hanno sempre menato vanto e che oggi li induce a tifare per la fusione dei Comuni lungo l’asse Rogliano – Piano Lago non solo per il coronamento di un sogno paterno, ma soprattutto per assistere ad un processo di sviluppo auspicato (e rincorso) sin dagli anni Sessanta da un’acuta visionarietà anticipatrice dei tempi attuali e da una matura cultura meridionalistica. Leggere gli articoli che Ciro Oddo ha pubblicato su Savutoweb (l’attento direttore Gaspare Stumpo non si è lasciato sfuggire una firma così importante, erede di un’illuminata tradizione, all’interno della quale va annoverato lo zio Gigino Oddo, primo giornalista roglianese del Dopoguerra) significa sentire l’agile e impegnata prosa di Salvatore Oddo, capostipite (con il fratello Luigi-Gigino) dei giornalisti roglianesi contemporanei. Non a caso, gli articoli di Ciro Oddo hanno colpito nel segno, nel senso che hanno centrato – e non poteva essere altrimenti – problematiche, analisi e soluzioni dell’area sud-cosentina. Nella centralità dei contenuti da lui proposti campeggia il progetto fusionistico. Ovvero, l’idea che, oggi, con la sua adesione e con quella della dinastia Oddo trapiantata a Roma con l’animo a Rogliano, il comitato pro Comune unico del Savuto, porta avanti con l’orgoglio e la forza di un solido retroterra, proiettati nel futuro, con la consapevolezza di entrare, comunque, nella storia di questi territori, e non solo.
*Giornalista e scrittore