“Cosenza-Nord: fatti. Cosenza-Sud: zero” *
RICEVIAMO e pubblichiamo:
“ESPRIMO grande soddisfazione per il documento approvato dalla quasi totalità del Consiglio regionale che ha dato il via al processo di fusione dei Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero. Si tratta di un percorso virtuoso che porterà, in tempi adeguati, alla costituzione della seconda città della Calabria, capoluogo dell’area nord della nostra regione”. Così si esprimeva tempo fa il Presidente del Consiglio Comunale di Cosenza Giuseppe Mazzuca che puntualizzava ancora come “la costituzione della città unica formalizzerà una situazione di fatto già esistente da decenni e sentita dai cittadini come una necessità ormai non procrastinabile”.
D’altra parte già il vice Presidente del Consiglio regionale Caputo aveva espresso il suo plauso all’iniziativa della fusione all’indomani della discussione alla Prima Commissione del Consiglio Regionale dello studio di fattibilità per la fusione dei tre Comuni presentato dal prof. Luigino Sergio. Progetto da Caputo definito come “innovativo ed efficace che comporta ingenti vantaggi e benefici: economie di scala, efficientamento della macchina amministrativa, migliore qualità dei servizi erogati ai cittadini, più efficacia nella programmazione degli investimenti pubblici, maggiori finanziamenti per i Comuni con più di 100.000 abitanti, risparmio sui costi della politica e possibilità di accedere al contributo finanziario straordinario di 10 milioni annui per 15 anni”.
Da parte sua anche il sindaco di Cosenza Caruso in una recente nota ha ricordato di avere “sempre sostenuto, in quanto necessaria, la costituzione del Comune unico tanto da avere inserito questo tema, unico fra i tanti, come claim sin dalla fase di presentazione della candidatura a sindaco di Cosenza sostenendo sin da allora, però, che ciò doveva avvenire attraverso un processo graduale e partecipato per dar vita ad una esperienza positiva capace anche di aprire la strada ad altre significative unificazioni”.
Sembra quindi che il processo di fusione tra Cosenza, Rende e Castrolibero abbia imboccato la strada giusta per arrivare alla definitiva risoluzione con la creazione della seconda città per popolazione della Calabria. In proposito, infatti, è già in fase di avanzato confronto presso la Regione uno specifico disegno di legge proposto dal Centrodestra sulla “Istituzione del nuovo Comune derivante dalla fusione dei Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero”.
Analoghe sensibilità non è possibile ritrovare presso gli amministratori del versante sud di Cosenza. In quel territorio, la Valle del Savuto, è dagli anni ’60 che esiste un lungimirante progetto di conurbazione tra Rogliano, S. Stefano, Mangone e Marzi (Rostema) ideato e proposto da Salvatore Oddo che, se fosse stato già realizzato, avrebbe visto nella sconfinata distesa di Piano Lago insediamenti culturali e/o strutturali che avrebbero quanto meno contribuito a frenare l’allontanamento di braccia e menti da quei paesi. Oggi, per il Savuto si è giunti al capolinea. Se alcuni fra i sindaci non escono dal lungo torpore in cui sono rimasti immersi da anni il declino di Rogliano e Comuni limitrofi diventerà inesorabile ed irreversibile. In un precedente nostro intervento avevamo sollecitato il sindaco di Rogliano a promuovere ed organizzare un convegno intercomunale proprio sul tema del processo conurbativo della Cosenza sud ma sembra che il nostro appello sia caduto nel vuoto. Troppi legami con il campanile o disinteresse? Siamo convinti che la causa non sia da ricercare in nessuno di questi due fattori. Forse nel gran da fare che sicuramente c’è per l’ordinaria amministrazione in un Comune in cui da anni non si muove foglia per fermarne lo spopolamento da parte di imprenditori e professionisti. Le speranze dei roglianesi e degli abitanti del Savuto sono oggi riposte nella nascita del “Comitato per il Comune unico della Cosenza sud” fondato da Perri e Garofalo le cui adesioni sono in continuo aumento e che, in vacanza del Comune, potrebbe esso prendere l’iniziativa di organizzare il convegno sopradetto con i quattro sindaci e con la partecipazione del Presidente della Regione Occhiuto che sul tema delle fusioni tra Comuni ha mostrato una sensibilità particolare promuovendo addirittura un nuovo assetto urbanistico delle realtà territoriali a livello regionale. Cosa che faciliterebbe non poco la Cosenza sud rimasta sino ad oggi sempre all’asciutto di contributi, insediamenti, progetti di sviluppo e quant’altro. Tutto il contrario di quanto avvenuto nella Cosenza nord dove principi e principini hanno sempre fatto la parte del leone. Dobbiamo continuare su questa strada a vedere leoni e tigri dall’altra parte?
* Ciro Oddo