Cosenza-sud: paradossi autostradali ed aggiornamenti di toponomastica

LA DENOMINAZIONE dello svincolo dell’Autostrada del Mediterraneo per “Rogliano” è sbagliata. Lo sostiene l’Amministrazione comunale di Mangone che, dopo vari decenni dalla costruzione dell’autostrada e dall’apposizione della segnaletica “incriminata”, si è accorta ora che la semplice indicazione “Rogliano” non basta e che andrebbe aggiunta anche l’indicazione “Piano Lago di Mangone”.  Ciò perché – sostiene il sindaco di Mangone Berardi – “nonostante lo svincolo sia interamente ubicato nel nostro territorio non è menzionata la denominazione del nostro Comune. Pertanto chiederemo che il  nome Piano Lago di Mangone venga inserito accanto a quello di Rogliano”. Tale situazione è considerata dall’Amministrazione civica di Mangone come un “paradosso che non trova riscontro in nessun altro svincolo autostradale calabrese per cui la mancata corrispondenza tra la denominazione dello svincolo e la sua effettiva ubicazione sta causando notevoli disagi alle attività economiche locali in particolare alle strutture ricettive che lamentano una perdita di potenziali clienti a  causa della segnaletica errata”.  Forse più che errata, incompleta. In ogni caso, dopo inutili tentativi di mediazione con Anas e Aiscat il Comune di Mangone sembra aver deliberato di intraprendere azione legale per far valere i suoi diritti. Se così sarà auguriamo al Comune un buon esito della vertenza.

Riteniamo però che se agli albori degli anni ’70, quando l’autostrada venne aperta al traffico automobilistico, l’Anas che si era fatta carico della sua costruzione decise – arrivata a Cosenza-sud – di  classificare quella uscita con la sola indicazione “Rogliano – Grimaldi” avrà pure avuto i suoi motivi.  Ed infatti non poteva certo riportare nell’indicazione autostradale i nomi di tutti quei piccoli centri che gravitavano e gravitano ancora oggi su quella zona. A parte la titolarità del territorio dello svincolo cosa era agli inizi degli anni ’70 Piano Lago?  Una immensa distesa desertica, desolata e nebbiosa.  Ciononostante fu proprio  in quel periodo che le potenzialità  di sviluppo economico, turistico e culturale di Piano Lago vennero intuite ed entusiasticamente più volte esposte dal giornalista Salvatore Oddo al sindaco di Mangone di allora prof. Sarino Soda  ed al suo vice prof. Ettore Pirillo in una distinta sede abitativa di Mangone.  Fu allora che “nacque” Piano Lago. Gli amministratori recepirono e compresero subito le prospettive legate alle progettualità esposte e, dopo qualche tentennamento, aderirono, insieme ai sindaci di Rogliano, Marzi e S. Stefano (Buffone, Calabrese, Venneri), anche all’approfondimento del  tema sulla fusione  tra  i loro Comuni confinanti. Da subito l’On. Buffone affermò che su un territorio frazionato  fra vari comuni, in un disegno urbanistico di tipo napoleonico, non si sarebbero potute poggiare le speranze di  un decollo economico portatore di infrastrutture e lavoro. Occorreva  unirsi perché da sempre l’unione ha fatto la forza.

Tornando al punto da cui siamo partiti. Non è che i funzionari dell’Anas nel momento in cui si apprestarono a delineare gli svincoli autostradali arrivati a Cosenza-sud non  si avvidero anche loro che quei territori potevano costituire ed avrebbero a breve costituito un tutt’uno?  Che cioè si sarebbero  uniti per trarre profitto per tutta la Valle del Savuto da quella pianura che nella nebbia nascondeva comunque grandi  potenzialità?  Se così fosse se ne dovrebbe dedurre che gli ingegneri di allora videro meglio di quanto sembrano  vedere  oggi alcuni amministratori. Comunque, accanto a Mangone che contesta – dal suo punto di vista – una indicazione autostradale c’è un altro Comune  nella Cosenza-sud – Rogliano – dove la toponomastica cittadina, assai carente ed inadeguata, è un lusso. Eppure anni fa, sindaco Pino Gallo, venne istituita una apposita Commissione di studio per la toponomastica cittadina. Sappiamo che dopo approfondite analisi ed innumerevoli riunioni  la Commissione presentò la sua relazione con una proposta di nomi di illustri cittadini che nel mondo delle arti, delle lettere e delle opere avevano onorato Rogliano e che oggi dovrebbero essere  loro a ricevere il dovuto onore da  Rogliano. Ne seguì  una apposita delibera. Ma poi non se ne seppe più nulla. Insabbiata? Persa? Dispersa nel  trambusto dei  lavori al Palazzo di Città? Probabilmente, secondo un abusato modo di fare, essa è caduta nel dimenticatoio. Perché il sindaco Altomare nei momenti di tempo libero non si interessa al ritrovamento della stessa e, quindi, alla sua attuazione?  I roglianesi ne sarebbero felici.

(Ciro Oddo)

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