Il “Santa Barbara” di Rogliano: una soluzione definitiva

IL COMITATO “Cosenza Sud”, attivissimo soprattutto per quanto attiene le problematiche legate alla Sanità nel  territorio  a sud di Cosenza, e quindi la Valle del Savuto, ha chiesto  un incontro con il Sub Commissario alla Sanità Ernesto Esposito, con il Direttore generale Azienda ospedaliera di Cosenza Vitaliano De Salazar e con il Presidente dell’Azienda Sanitaria Provinciale Antonio Graziano. Tema annunciato dell’incontro  è una analisi dettagliata delle problematiche, varie e complesse, riguardanti  la sanità nella Cosenza sud e l’avanzamento di alcune proposte sulla riorganizzazione delle strutture socio-assistenziali  locali con riferimento al Distretto sanitario ed all’Ospedale Santa Barbara.

L’odierna richiesta del Comitato “Cosenza sud” segue altre iniziative del genere dei mesi scorsi che, accanto ad un clima cordiale e ad una buona disponibilità da parte dei vertici della Sanità regionale, hanno  portato solo ad una parziale risoluzione di alcuni dei temi affrontati. L’esigenza quindi di questo nuovo incontro nasce da una parte dagli impegni già  espressi dalla Regione circa il potenziamento dei servizi con riferimento anche all’entità dei posti letto del Santa Barbara già fortemente ridimensionati  e dall’altra dall’intento di cittadini ed associazioni  a “non demordere nella convinzione che non si possono subire ulteriori mortificazioni  ma che, anzi,  è quanto mai opportuno adoperarsi per l’attuazione di progetti  mai  realizzati”.  Le Comunità del Savuto, infatti, continuano a rivendicare l’adeguamento del  Santa Barbara alle esigenze delle popolazioni con le “giuste garanzie circa la risposta nell’emergenza-urgenza”.  In proposito il sindaco di Rogliano Giovanni Altomare non perde occasione per ricordare che il Santa Barbara “nonostante pervicaci avversioni lobbistico-centralistiche ed ostinate quanto perniciose manovre di dequalificazione, ha funzionato sempre alla perfezione per le dotazioni che gli sono state assegnate e che ogniqualvolta sia chiamato a fronteggiare bisogni di decongestione dei presidi cosentini  ed  emergenze come quella del Covid, disimpegna puntualmente i propri carichi, con buona pace di chi vorrebbe vederlo smantellato”. Accanto al grido di allarme ed alla opportuna denuncia del sindaco Altomare si è pronunciato recentemente anche l’ex sindaco di Grimaldi De Marco che,  in una nota di Gaspare Stumpo pubblicata su Savutoweb, ha  “sollecitato il coinvolgimento dei rappresentanti territoriali per la ricerca di  ‘soluzioni equilibrate’ in materia di Sanità” auspicando un potenziamento del  Santa Barbara per “offrire un servizio al cittadino di facile fruibilità” e per diminuire “la percentuale di affluenza all’Annunziata di Cosenza che ormai di continuo palesa problemi di saturazione”.  Ancora più sottile è stato il sindaco di Bianchi Taverna  secondo il quale “oltre all’ottimizzazione delle strutture sanitarie è necessario ammodernare strade e tratte ferroviarie per  far sì che la popolazione, soprattutto quella residente nei centri di montagna, possa usufruire comodamente ed in tempi  brevi  dei  servizi pubblici, non solo quelli sanitari, forniti nel  territorio del  comune capofila”.

Se  i sindaci, insomma, della Valle del Savuto non ridono per la Sanità locale, le popolazioni piangono. Piangono lacrime amare per il degrado sanitario che caratterizza i paesi e le frazioni della pre-Sila. Lacrime che diventano ancora più amare quando si pensi al degrado stradale che rende tortuoso e difficile il raggiungimento del capoluogo. Lacrime che diventano di sangue quando si pensi all’efficienza ed alla funzionalità che furono innegabili caratteristiche dell’ospedale Santa Barbara di Rogliano voluto da un sindaco coraggioso, Pietro Buffone, e realizzato anche con le rimesse ed i contributi dei minatori roglianesi andati a cercare lavoro nel  mondo. Oggi sindaci e comitati hanno in mano una carta che potrebbe essere vincente. E’ stata istituita nell’Università della Calabria anche la Facoltà di Medicina, fortemente sostenuta dal Presidente Occhiuto, ed allora  perché non fare dell’Ospedale di Rogliano la sede  di qualche cattedra universitaria?  Il Santa Barbara di Rogliano polo universitario.

Lo hanno fatto a San Giovanni in Fiore ed il tutto sembra funzionare alla perfezione. Ma  lì c’è una sindaca che dorme poco ed è attiva anche quando dorme. Lo stanno facendo per l’Ospedale di Crotone ed anche lì sembra che tutto vada per il verso giusto. Ci permettiamo segnalare tale opportunità per l’Ospedale di Rogliano, che ha una storia diversa da tutti gli altri nosocomi calabresi, perché il Comitato “Cosenza sud” ne faccia ora oggetto, insieme ad altre richieste, del  prossimo incontro con i vertici regionali ed in un secondo tempo ne avanzi  la proposta al Rettore dell’Unical Leone e quindi anche al Collegio dei Rettori delle Università calabresi.  Le spese per  l’attuazione  di  questa “utopia” non sarebbero certo tante, ma  comunque sostenibili ed inferiori ai ripetuti  aggiustamenti  dovuti agli innumerevoli adeguamenti  di legge,  ma i vantaggi ed il prestigio per Cosenza sud sarebbero innumerevoli ed incalcolabili.

Ciro Oddo                     

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.