Contro inefficienza e sprechi ridurre i Comuni da 404 a 220 *
RICEVIAMO e pubblichiamo:
LA FRAMMENTAZIONE del territorio calabrese determina difficoltà nella gestione delle risorse, duplicazioni amministrative ed inefficienze nella spesa pubblica che sono state di recente mirabilmente illustrate da Francesco Aiello (nella foto) in uno studio pubblicato dopo il referendum sulla fusione negata tra Cosenza, Rende e Castrolibero. Nell’analisi dei 404 Comuni calabresi Aiello precisa che nei Comuni con massimo 500 residenti vive lo 0,53% dei calabresi mentre nei Comuni fino a 1000 abitanti vive il 2,7% dei calabresi ed ancora nei Comuni fino a 5000 residenti vive il 22,05% dei calabresi. Nei grandi centri con popolazione di 50.000 residenti vive il 28,11% dei calabresi. Da ciò consegue – secondo i dati OpenCivitas ricordati da Aiello – che il 24% dei Comuni calabresi ha registrato una spesa maggiore di quella standard offrendo servizi minori avendosi così ben 98 comuni classificati come “inefficienti”. Ma anche nel 48,5% dei Comuni la cui spesa storica è inferiore a quella standard si hanno servizi inferiori ai fabbisogni normali delle popolazioni. 76 sono infine, il 19% del totale, i Comuni definiti “efficienti” ossia con spese inferiori ai fabbisogni standard e servizi superiori offerti da enti simili. Inoltre 34 Comuni – 8,5% – offrono servizi che superano quelli resi da comuni simili con spesa effettiva superiore al livello standard. Ne consegue che in 294 Comuni su 404 (72,5%) i servizi offerti sono inferiori alle soglie standard. Trattasi quindi di Comuni “inefficienti” nei quali vive il 78% della popolazione calabrese e fra questi figurano sia Cosenza che Rende e Castrolibero.
“Preoccupante carenza sistemica di servizi” e “diffusa inefficienza che non può essere ulteriormente trascurata in quanto incide direttamente sulla qualità della vita dei cittadini e sulla capacità delle istituzioni locali di rispondere ai bisogni fondamentali delle Comunità”. Dopo queste logiche conclusioni Francesco Aiello afferma che è urgente “un riordino istituzionale che riduca la frammentazione amministrativa e migliori l’efficienza dei servizi” trattandosi sia di “una necessità economica che di giustizia sociale al fine di garantire a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro residenza, pari opportunità di accesso ai servizi essenziali”.
Come rispondere a questo stato di cose – frammentazione, bassa capacità amministrativa, inefficienza – chiaramente evidenziate dai numeri di Aiello? C’è una sola risposta: riducendo il numero dei Comuni, specie i piccolissimi Comuni. Con le aggregazioni, infatti, si recupera efficienza amministrativa e si migliora l’offerta dei servizi. Il presidente Occhiuto ha più volte manifestato il suo favore a ridurre la frammentazione istituzionale e d’altra parte anche l’Unical, a seguito di uno specifico studio condotto presso il DESF, è giunta alla conclusione che per “minimizzare spesa totale e spesa pro-capite il numero dei comuni dovrebbe scendere a 220”.
In forza delle citate conclusioni, per quanto attiene la Cosenza-sud dove alcuni Comuni sono sconfinati l’uno nell’altro e l’altro nell’altro ancora, per combattere l’inefficienza amministrativa le popolazioni si stanno organizzando con l’istituzione di comitati volti a favorire processi di aggregazione tra piccoli centri per aumentarne la rappresentatività ed ottenere quindi qualche insediamento produttivo. Recentemente in un noto albergo di Piano Lago è stato presentato il movimento “Piano Lago al Centro del Savuto” con il fine principale di rivendicare a questa area un ruolo centrale e primario per lo sviluppo della Cosenza-sud e della Calabria.
L’incontro, moderato dal dinamico Antonio Simarco, ha visto la partecipazione di Falvo, Arnone, Urso, Castagna, Gallo, Domanico, Mauro, Garofalo e tantissimi cittadini sensibili al problema. Ed infatti – secondo Roberto Falvo già vicesindaco di Mangone – le “persone non sono disinteressate alla loro Comunità ma è necessario discutere di problemi concreti e costruire insieme un futuro migliore” considerando che “non ci sarà mai decollo della Cosenza-sud finché non si comprenderà pienamente che la zona di Piano Lago è patrimonio della Valle del Savuto”. Come dargli torto? Cosa è stato realizzato di straordinario a Piano Lago fino ad oggi se il suo territorio è spezzettato fra più Comuni e dove ancora alcuni consigli comunali si dilettano a proporre di far causa alle autostrade perché a suo tempo non venne indicata, in prossimità dello svincolo autostradale, l’indicazione per Piano Lago? Ma forse ciò avvenne proprio perché già allora i responsabili Anas avevano intuito che in prossimità di Rogliano sarebbe dovuta nascere una grande città proprio dalla fusione di quei comuni gravitanti su quella grande pianura dove decisero di fare lo svincolo. Dopo 60 anni anche le Ferrovie della Calabria, mettendo finalmente mano alla trasformazione della linea Cosenza-Catanzaro in un vero e proprio metrò, prevedono solo 5 fermate principali tra cui una per Rogliano/Piano Lago. Chi non soffre di campanilismo e non ha problemi con le parrocchie oggi ragiona in grande e con realismo non può non vedere con favore l’aggregazione tra Rogliano, S. Stefano, Mangone e Marzi così come già sostenuto ormai più di 50 anni fa da politici, amministratori e soprattutto dalla stampa del tempo. Progetto di fusione proposto dal giornalista Salvatore Oddo ed oggi ricordato dal prof. Franco Garofalo e dallo stesso ritenuto “più attuale che mai” tanto da sollecitare anche Roberto Castagna ad invitare tutti a fare un “sano rumore per contrastare lo spopolamento e l’irrilevanza politica del territorio”. Irrilevanza che fa dire con molta chiarezza al prof. Eugenio Maria Gallo che “il territorio è cresciuto, ma è rimasto frammentato in tante piccole teste. Serve una grande testa unica: bisogna guardare senza indugio alla prospettiva della fusione territoriale”. Orientamento ad unire le forze condiviso da Domanico e da Mauro che ha più volte richiesto, per coinvolgere i cittadini, le dirette face book delle sedute consiliari. Ma sino ad oggi senza successo. Se le popolazioni della Cosenza-sud confidano oggi, nel 2025, nell’azione anche del comitato “Piano Lago al Centro del Savuto” non possiamo non ricordare come titolava Salvatore Oddo nel maggio 1972 su “Il Tempo”: “Piano Lago: una zona da valorizzare”. Ieri come oggi!
* Ciro Oddo