Le tre anime di Amantea: storia, arte e commercio
UNO dei più bei gioielli della costa tirrenica è Amantea. Uno splendido borgo, rinomato centro balneare della costa, ricco di tradizioni culturali e manifestazioni artistiche a 360 gradi. Amantea possiede tre anime, ciascuna delle quali ha una sua radicata identità. Il centro storico, arroccato sulla rupe del castello; la zona pianeggiante, prettamente commerciale e la marina con il suo lungomare e le incantevoli spiagge. Durante l’estate il lungomare di Amantea è un continuo viavai di turisti. Il castello di Amantea, appollaiato nel verde incontaminato, è raggiungibile solo se si è patiti del trekking.
I suoi stessi resti sono sufficienti a rendere l’idea di quanto fosse maestoso ed imponente. La chiesa dedicata a San Francesco d’Assisi, della quale restano solo dei ruderi e il Palazzo delle Clarisse, ora convertito in residenza turistica sono due luoghi che lasciano i visitatori senza fiato.
La rinomata grotta, che sembra fare da pilastro alla città, vecchia è anch’essa un luogo storico, di fronte ad essa erano solite approdare le navi mercantili che giungevano sulla costa tirrenica dopo mesi di viaggio. Essa aveva anche un’importanza strategica, dato che al suo interno è stato scoperto un passaggio segreto che permetteva di raggiungere il castello e di oltrepassarne le mura fortificate. Qualche anno fa è stato inaugurato il porto turistico di Campora San Giovanni, punto di partenza dei battelli per le isole Eolie e ottima idea per escursioni di grande fascino. In cima a una scalinata balaustrata si eleva la facciata secentesca della chiesa di S. Biagio, la Chiesa Matrice, duomo di Amantea.
Chi arriva ad Amantea non può non rimanere colpito anche dalla sua gastronomia. Due piatti particolarmente deliziosi sono la “pasta ccu alici e sardi” e la rosamarina “a pitticelle”. Famosi sono anche il “Buccunotto”, dolce tipico amanteano ripieno di cioccolata e spezie e i fichi secchi al cioccolato nero e bianco, vere delizie per il palato. Ad Amantea molte sono le aziende che lavorano il pesce: alici, sarde e la neonata rosamarina, che vengono preparate seguendo scrupolosamente le ricette tramandate dai vecchi pescatori. Tra Amantea e Belmonte Calabro, inoltre, emergono gli incantevoli scogli di Isca che distano circa 800 metri dalla costa ed hanno fondali mozzafiato che raggiungono una profondità di 25 metri. Tale bellezza ha dato il nome ad un’area protetta istituita nel 1991 ad opera del locale WWF: la nota Oasi blu dell’Isca.
(Sabrina Pellicone)
Fonte: Parola di Vita estate