“Lo sviluppo a sud dell’Area Urbana non è più rinviabile” *
di Antonio PALERMO*
IN QUESTI giorni, grazie ad una meritoria iniziativa della UIL, è tornato di attualità il tema delle molte opere incompiute in Calabria e, in particolare, nella provincia di Cosenza. Alcune di esse necessitano di un’accelerazione da parte del futuro governo nazionale per sbloccare quei cantieri da troppo tempo fermi a causa di lungaggini amministrative e questioni giudiziarie.
Ma in particolare si è puntato l’indice sulla grave situazione di pericolo del tratto autostradale che da Cosenza arriva ad Altilia. Una questione da affrontare con urgenza e che mi offre l’occasione per intervenire nuovamente, come tante volte ho fatto in questi anni, per chiedere a Governo, Regione e Provincia una maggiore attenzione ed interventi più incisivi di quanto avvenuto finora per l’area a sud del capoluogo bruzio.
E’ tempo, infatti, di ammodernare strutturalmente o realizzare un nuovo tracciato che in modo più sicuro colleghi Cosenza al Savuto ma occorre anche dare finalmente attuazione all’idea, antica ma sempre attualissima, dello svincolo a sud che potrebbe finanche collegare in modo rapido l’intero territorio regionale con la possibile nuova grande area ospedaliera regionale. Il tema, infatti, della localizzazione del nuovo ospedale resta ancora tutto da chiarire e si potrebbe certamente optare per quest’area a sud di Cosenza, inglobando il Mariano Santo e l’Inrca. Così come urge un ammodernamento della SS18 Tirrena Inferiore e la contestuale realizzazione di nuove arterie viarie di veloce percorrenza dall’area urbana verso il basso tirreno cosentino che decongestionino la tratta interessata della statale 107 e creerebbero sviluppo in quell’area così importante strategicamente.
Ma nelle Serre, così come nel Savuto e in tutto il basso Tirreno cosentino, occorrono, inoltre, investimenti urgenti e diversificati. Il rilancio dell’area industriale di Piano Lago attraverso un forte ammodernamento tecnologico, una vera e propria strategia di sviluppo turistica del litorale da Paola ad Amantea e dell’area montana di Cocuzzo e Potame, la valorizzazione dei borghi collinari puntando sul recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio, su attrattive iniziative culturali, sull’enogastronomia e la produzione vitivinicola tipica del Savuto, e stimolando l’economia locale partendo dalle tradizioni artigiane peculiari e favorendo la fioritura di start-up e pmi anche attraverso forme di incentivazione, detassazione e la creazione di zone franche comunali o territoriali. Queste sono solo alcune delle misure su cui puntare per uno sviluppo economico forte di quest’area così ricca di patrimonio culturale, ambientale, paesaggistico ed umano.
Certo, per ottenere tutto ciò occorre anche che vi sia una forte unità d’intenti di tutti gli attori istituzionali di quest’area vasta, e qui ritorna attualissimo il tema delle fusioni dei comuni, una questione non più rinviabile visti i tagli enormi agli enti locali, impossibilitati ormai a dare risposte adeguate ai cittadini, e stante i lunghi anni di blocco del turnover che hanno messo in ginocchio le amministrazioni territoriali.
Personalmente continuerò a combattere su ognuno di questi fronti per il rilancio e la crescita di questo comprensorio vasto che si estende dal basso Tirreno verso nell’entroterra fino al Savuto e alle Serre Cosentine. E mi impegnerò soprattutto in quelle Serre Cosentine che conosco palmo a palmo e che da sempre immagino tutte unite in un’unica grande comunità, da Mendicino a Castrolibero, da Cerisano ai Marano, da Carolei a Domanico, da Dipignano e Paterno: la grande Città di Pandosia.
Più di 30 mila cittadini uniti attorno ad un grande progetto strategico di crescita collettiva culturale, economica e sociale. Un sogno, è vero, ma anche una reale possibilità e, di certo, una concreta necessità per il bene dei nostri territori e dei nostri concittadini.
*Sindaco di Mendicino (Cosenza)