Piane Crati, incontro sull’utilizzo della ginestra promosso dal Convegno MCS Valle del Savuto
E’ UN TESSUTO compatibile con la ginestra quello degli abiti di alcuni uomini travolti dalla furia lavica di Pompei nel 79 dopo Cristo, e rimasto integro. Questa e altre affascinanti storie ha raccontato Giuseppe Chidichimo, professore ordinario di chimica-fisica all’Università degli Studi della Calabria, noto per i suoi studi sulla pianta dai fiori gialli, infestante e dalle tante proprietà, tra le quali l’essere ignifuga. Chidichimo è stato protagonista dell’incontro “Estrazione di fibre dalla ginestra: abbiamo trovato il metodo, adesso tocca alle industrie”, promosso dal Convegno Maria Cristina di Savoia Valle del Savuto, associazione presieduta dalla professoressa Elena Santoro, ospitato, l’1 giugno, dal Comune di Piane Crati.
La presidente ha aperto i lavori ricordando, doverosamente e sentitamente, la prematura scomparsa della vicepresidente della stessa associazione, Ingrid Buonanno. «Un forte dolore per la famiglia, per chi la conosceva e per l’intero territorio», ha detto commosso il sindaco Michele Ambrogio. Il primo cittadino ha accolto il professore Chidichimo e le “cristine” in un’affollata sala consiliare. Presenti anche imprenditori calabresi dell’agroalimentare e di altri segmenti industriali. Oggi la fibra è utilizzata poco nel tessile (anche se il brand Fendi ha prodotto preziose baguette di tessuto ricavato dalla ginestra, chiamate “Calabria”) e molto come polvere aggiunta al cemento e alla plastica per ottenere manufatti duri e leggeri. «C’erano dodici ginestrifici in Calabria – ha ricordato il professore, riferendosi alla prima metà del Novecento. E’ una fibra fresca come il cotone, che traspira come la lana e non si stropiccia come il lino». Un tempo la lavorazione era manuale, faticosa, lunga. Il brevetto “Processo e impianto per l’estrazione di fibre cellulosiche da piante liberiane” del team di Chidichimo, è uno degli ultimi risultati degli studi che vanno avanti da anni, «come una bella e positiva ossessione», ha detto Chidichimo al pubblico . Nel 2007 fu realizzato un impianto automatizzato, in seguito ad un accordo con la Fiat e la locale Foderauto, per produrre tappezzerie automobilistiche.
«Con la polvere di ginestra realizziamo diverse cose, in questo periodo stiamo facendo le suole delle scarpe su richiesta di un calzaturificio. Abbiamo collaborato alla realizzazione dei pannelli per gli sportelli dell’Alfa 4C e tante altre sono le prospettive. La nostra tecnologia è al servizio del mondo industriale e abbiamo anche un piano di fattibilità realizzato sull’ipotesi di 200 ettari di terreno: dalla raccolta alla produzione di fibre e polveri in un impianto come il nostro prototipo, la spesa totale sarebbe di un 1.350.000 euro, i ricavi un 1.600.000 euro, 250.000 di utili». L’incontro sulla ginestra segue altre iniziative promosse dal Convegno MCS Valle del Savuto, inaugurato lo scorso marzo. Il Convegno promuove un premio letterario e incontri culturali e spirituali, nella tradizione dell’associazione nazionale, di testimonianza cristiana e impegno nello studio delle problematiche sociali e del patrimonio artistico e culturale. Il prossimo appuntamento è “Un albero per Ingrid”, presso la chiesa di San Pio a Piano Lago, il 13 giugno alle 18. Le “Cristine”, l’assistente spirituale e rappresentanti di Legambiente pianteranno un ciliegio in memoria della vicepresidente prematuramente scomparsa.
Fonte: associazione Maria Cristina di Savoia Valle del Savuto