D’Elia, la Bibioteca civica di Cosenza è un bene di tutti
MANCA poco al terzo compleanno. Da tre lunghissimi anni le porte della Biblioteca civica di Cosenza sono chiuse al pubblico. A illustrare lo stato drammatico in cui versa una delle più prestigiose realtà culturali cosentine è il professore Antonio D’Elia, presidente dell’Accademia Cosentina. L’obiettivo è chiaro: salvare la Biblioteca civica di Cosenza. Alle spalle più di un milione di euro di debiti. Come riuscire nell’impresa? A due giorni dal Natale era arrivato un importante annuncio: con apposita delibera la Giunta Comunale presieduta dal sindaco Franz Caruso aveva riconosciuto per l’anno 2022 un sostegno finanziario pari a 40mila euro per la Biblioteca Civica e 4mila euro per l’Accademia Cosentina; per l’anno in corso, comunque, il sindaco Franz Caruso ha chiesto agli uffici preposti di preventivare ulteriori contribuiti pari a circa 60 mila euro per la Biblioteca Civica ed a 6 mila euro per l’Accademia Cosentina. “II Comune ha accreditato la quota promessa, cioè i quarantamila euro con cui abbiamo pagato alcune pendenze verso i dipendenti, i privati e lo Stato; stiamo affrontando la questione relativa all’Archivio, la ricatalogazione e l’archiviazione dei testi prima di avviare i lavori di restauro strutturale che dovrebbero iniziare in autunno. Sono in contatto con il ministro per risolvere la questione relativa al passaggio dell’Ente nelle mani dello Stato”. Non ultima la questione dei dipendenti, il personale si è andato via via assottigliando, “circa tre anni fa il personale contava tre unità, ora rimane un solo dipendente, un ausiliario. Non sono stati azzerati i debiti nei riguardi dei dipendenti, perché molti ancora ce ne sono; abbiamo pagato alcuni dipendenti che sono andati in pensione da poco e altri in pensione da qualche anno, pagato le bollette e alcuni debiti. C’è un riscontro fattivo da parte dei due Enti, il Comune e la Provincia, che devono contribuire a mantenere la Biblioteca, aspettiamo che la Provincia eroghi la
sua quota per il 2023 affinché possano essere pagate le altre pendenze; la Provincia peròsottolinea il presidente D’Elia – ci sta garantendo gli uffici della tesoreria e della ragioneria”.
Perché avvenga statalizzazione dell’ente, e dunque l’annessione della Biblioteca civica al Ministero per i Beni e le Attività culturali, è necessario che l’Istituto bibliotecario rimanga a Cosenza con il suo patrimonio librario e con il comitato scientifico dell’Accademia Cosentina. Il debito è grande, il futuro per un ente culturale importante come la Biblioteca civica “se c’è dialogo tra le parti politiche e si capisce che la Biblioteca è un bene di tutti, per tutti, da lasciare alle generazioni future, allora si può assicurare una vita futura a questo patrimonio che rimane a Cosenza, patrimonio di cui potranno disporre i calabresi; l’unico modo è il passaggio nelle mani dello Stato, ho contattato privati e anche altre istituzioni che hanno palesato un interesse che non si è concretizzato poi nei fatti. Grazie ai fondi del CIS i testi verranno digitalizzati, un elemento di non poco conto. Tutto viene monitorato dalle autorità preposte. La proprietà è comunale, sono coinvolti il Segretariato regionale della Soprintendenza, la Soprintendenza architettonica, la Soprintendenza dei beni archivistici e bibliotecari che ha sede a Roccella Jonica, il Nucleo operativo dei Carabinieri e il rup coordinato dal colonnello Luigi Aquino”. Il rilancio dell’Istituto potrebbe non essere un miraggio, il presidente D’Elia ha contattato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che “ha mostrato interesse. Ci siamo sentiti telefonicamente, il ministro conosce l’Accademia cosentina e la sua biblioteca, mi ha messo in contatto con gli uffici con i quali ero già in contatto quando il Ministero della Cultura era sotto la guida di Dario Franceschini. Stiamo lavorando, però il Comune e la Provincia devono continuare a versare le quote per risanare almeno i debiti verso i dipendenti, lo Stato poi vedrà eventualmente il da farsi verso il debito pubblico”, ha concluso il presidente.
(Rita Pellicori)
Fonte: Parola di Vita