Parenti, l’amore per la Valle del Savuto nella poesia di Francesca Garofalo
“Sei intrecciata al mio destino. Sono nata con te, tra il verde chiaro e il verde scuro. Il vento d’estate mi corteggia ed io, lo lascio fare. Il nostro amore è infinito”. Sono i primi versi di “SILAmo”, poesia di Francesca Garofalo (nella foto), giovane mamma di Parenti, che celebra il suo immenso amore per il territorio. Lo scorso 17 dicembre è stata insignita, nella categoria premio speciale, come autrice più giovane del VII° concorso letterario internazionale “Le parole arrivano a noi dal passato”, promosso dall’associazione culturale RinnovaMenti. Non serve guardare asetticamente alla cerimonia, al premio, ai versi che compongono l’elaborato. Francesca ha il merito di vivere intensamente il legame con la sua terra: la Valle del Savuto. Un sentimento vivo in molti, assopito in tanti, rinnegato da altri. Un’energia positiva da portare alla luce, da “iniettare” a quanti, purtroppo, intravedono negatività in questi luoghi anche per via dei servizi carenti. Impegnata nella proloco, contabile in una società, braccia forti nell’azienda agricola di famiglia, Francesca ha scelto di rimanere e “ridipingere” la sua terra. Penna e orto bio sono disintossicanti nella sua vita. Un modo sano per superare le difficoltà, per raccontare e trasmettere ai figli Luigi e Pietro il potere delle immagini, degli odori, delle tante bellezze che divengono positività ed opportunità a queste latitudini. I bambini la seguono curiosi in lunghe passeggiate tra i boschi, tra i campi. L’ascoltano e la invitano alla lettura delle sue poesie, suono piacevole. Un altro modo per essere famiglia. “Provo con tutte le mie forze a trasmettere il mio amore per il territorio ai miei figli – spiega l’autrice – con la vivida speranza che seppur un giorno dovessero partire potrò vederli rientrare alla propria casa. Ragazzi pronti, e non solo i miei figli, a dare un apporto culturale innovativo ai nostri paesi. La scommessa per il futuro sono le nuove generazioni. Ci credo! È il più bel monito – conclude Francesca – che posso pensare per i nostri ragazzi”.
(Massimiliano Crimi)