Sanità in Calabria, presentata la nuova rete ospedaliera e territoriale *
di Gaspare STUMPO *
“UN PASSO importante per riscostruire il sistema dalle fondamenta e renderlo più efficiente”. Il presidente Roberto Occhiuto ha le idee chiare. O meglio, la stesura del programma di riorganizzazione della Rete Ospedaliera e Territoriale chiude un ciclo e ne apre un altro, più confortante a detta degli interessati, alla luce del risanamento dei bilanci aziendali e degli investimenti previsti per far fronte al deficit strutturale e organizzativo, soprattutto per quanto concerne l’assunzione di personale medico e paramedico. E questo con evidente soddisfazione dell’Amministrazione regionale. “Un piano ambizioso” – lo definisce il governatore, che prevede l’implementazione di risorse tecnologiche, l’ottimizzazione della rete emergenziale nosocomiale e quella che attiene al comparto socio-assistenziale. Insomma un momento decisivo che segna il passaggio da un sistema ospedalocentrico ad un sistema integrato tra nosocomi e strutture di prossimità, tra aziende ospedaliere e aziende sanitarie. “Ci siamo posti due obiettivi: la ricognizione del debito – dichiara il presidente – e la riorganizzazione della rete ospedaliera. Li abbiamo realizzati”. La nuova pianificazione è stata presentata nel corso di una conferenza stampa a cui, oltre al commissario ad acta hanno partecipato il sub commissario Ernesto Esposito, il direttore generale del dipartimento Tutela della Salute, Iole Fantozzi, e il commissario di Azienda Zero, Giuseppe Profiti. La futura Rete Ospedaliera prevede 3 Hub-Dea di secondo livello, 8 Spoke-Dea di primo livello, 5 ospedali generalisti completi di pronto soccorso, 5 ospedali di zona disagiata e due stabilimenti di azienda di riferimento. Per Dea s’intende il Dipartimento di emergenza-urgenza-accettazione. Nei Dea afferenti alle strutture nosocomiali di primo e secondo livello sono presenti le unità operative di pronto soccorso, anestesia e rianimazione, con posti letto di terapia intensiva. Nel nuovo piano gli ospedali di secondo livello sono rappresentati dai plessi afferenti all’Azienda Ospedaliera “Renato Dulbecco” di Catanzaro, all’Azienda ospedaliera “Annunziata” di Cosenza e all’Azienda ospedaliera “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria. Quest’ultimi conosciuti col nome di Grande Ospedale Metropolitano (Gom). Quelli di primo livello, invece, sono stati individuati negli stabilimenti di Castrovillari, Rossano-Corigliano, Cetraro-Paola, Crotone, Lamezia Terme, Vibo Valentia, Polistena e Locri, mentre quelli generalisti (con pronto soccorso) sono stati identificati nei presìdi di Praia a Mare, Soverato, Tropea, Gioia Tauro e Melito Porto Salvo. Quelli di zona disagiata, infine, gli ospedali di Acri, Cariati, San Giovanni in Fiore, Trebisacce, Serra San Bruno e Soveria Mannelli. Il riassetto prevede un aumento di 1324 posti letto rispetto a quelli attuali. A sua volta la Rete Territoriale contempla l’attivazione di decine di strutture di prossimità tra cui ospedali di comunità, case della comunità e centrali operative con relativi servizi. Per ospedale di Comunità s’intende una struttura sanitaria di ricovero (breve) della rete di assistenza territoriale che svolge una funzione intermedia tra domicilio e ospedale. Dal canto suo una casa della comunità è rappresentata da una sorta di poliambulatorio multidisciplinare in cui opera una equipe di professionalità medico-infermieristica. Nell’ambito della riorganizzazione che attiene al settore di competenza delle aziende sanitarie provinciali, in cui fondamentale sarà il supporto dei fondi legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), un ruolo importante è stato assegnato alla telemedicina, e al Raggruppamento Funzionale Territoriale (Aft) che riguarda i medici di famiglia. Tuttavia nel documento <Riorganizzazione della Rete ospedaliera, della rete dell’emergenza urgenza e delle reti tempo-dipendenti”> che attraverso il deliberato del 12 luglio 2023 integra il DCA 64/2016, sembra ci siano delle contraddizioni. Come quella relativa al riordino del presidio ospedaliero <Santa Barbara> di Rogliano, le cui funzioni, per come si evince nei decreti 197 e 198 sono differentemente contemplate all’interno dell’Azienda ospedaliera e all’interno dell’Azienda sanitaria provinciale.
(Gaspare Stumpo)
* gasparemichelestumpo@pecgiornalisti.it
Fonte: Parola di Vita