Rogliano, quando riaprirà il Laboratorio analisi del “Santa Barbara”?
UNA SANITÀ’ più giusta deve essere interpretata anche con l’erogazione di servizi minimi essenziali. Numerose sono infatti le istanze che i cittadini del Savuto rivolgono alle istituzioni evidenziando il ruolo del <Santa Barbara> e chiedendo per esso la riorganizzazione definitiva in presidio “caldo” e non in struttura “fredda”, riconvertita.
Reparti che diano specificità ed erogazione di servizi in grado di andare incontro alle giuste esigenze del Savuto e del resto del comprensorio posto a sud di Cosenza. Prestazioni che non debbano “gioco forza” essere ricercate nella “seppur vicina” città capoluogo o, in alternativa, in strutture di natura privata. Ostacoli dettati dalla situazione dei trasporti, numero esiguo di collegamenti, soprattutto al tempo del Covid-19, hanno acuito il problema. Il Laboratorio di Analisi legato alla Sanità pubblica, per esempio, manca e continua ad essere invocato a gran voce dopo sospensione del servizio nel <Santa Barbara>. Se riteniamo “dato certo” la percentuale di anziani residenti nella Vallata, se un semplice check-up del sangue è da ritenersi utile al monitoraggio delle condizioni di salute, se un prelievo in molti casi è il primo controllo da effettuarsi nell’ambito di un quadro clinico, allora che dalle stanze della politica si ci attivi al più presto caldeggiando, invocando, pretendendo provvedimenti risolutivi, per una giusta “sanità local”. Per reparti e per servizi da erogare nella struttura nel plesso roglianese.
Basta con implementazioni spacchettati e rispediti al mittente qualche mese più tardi. Il <Santa Barbara> è ospedale o un “contenitore per scatoloni” dove riporre cartoline amarcord?
(Massimiliano Crimi)