Rogliano, atmosfere d’altri tempi al Novenario di Maria Santissima delle Grazie
LA TRADIZIONE è tanto consolidata quanto l’attaccamento dei fedeli verso la Vergine. Da tempo immemore, infatti, il Novenario in onore di Maria Santissima delle Grazie rappresenta un momento importante nella vita religiosa cittadina. Gruppi di fedeli, secondo la vecchia usanza, si recano presso la chiesa di “Camino” – in una zona situata a margine del centro storico di Rogliano, per assistere alla funzione eucaristica. Lo fanno per devozione scegliendo di percorrere a piedi il tragitto che separa il paese dalla campagna, beneficiando delle temperature estive molto spesso mitigate dalla dolce brezza serale. Un evento che per alcuni aspetti richiama l’atmosfera di Lourdes, con preghiere, riflessioni, canti popolari e persino una fiaccolata a conclusione delle celebrazioni. Alcuni decenni addietro la statua della Madonna veniva portata addirittura nelle contrade silane mentre al suo rientro si svolgeva la benedizione delle auto. Una vera e propria festa con un programma civile e religioso che coinvolgeva un’ampia fetta di popolazione all’interno della Vallata. Un programma di cui non si è persa la Memoria e che oggi, in tanti, vorrebbero ripristinare. Come il restauro del sacro edificio che conserva il soffitto, gli affreschi mariani, parte degli arredi lignei del 1724 (con intagli di Nicola Altomare) e il portale in tufo del XVI° secolo. Come avviene da qualche anno a questa parte, in occasione del Novenario, la statua di Maria Santissima delle Grazie è stata portata nella Chiesa di San Pietro, dove si sono svolte le funzioni religiose. Ovviamente, le restrizioni imposte dalla emergenza pandemica non hanno consentito lo svolgimento della fiaccolata.
(Gaspare Stumpo)