L’impatto della “zona rossa” su Rogliano. Primi segni di grave difficoltà sulle attività commerciali
EMERGENZA Coronavirus. Sono ventisei giorni che la città e il restante territorio sono zona rossa. Ne restano ancora dieci – salvo proroghe – per i cittadini del maggior centro della Valle del Savuto in cui vige il divieto di allontanamento (e di accesso) fino al 26 aprile, tranne che per gli operatori sanitari e socio sanitari, il personale impiegato nei controlli e nell’assistenza alle attività riguardanti l’emergenza, le forze dell’ordine. Un provvedimento drastico che il presidente di Regione, Jole Santelli, ha ritenuto attuare visto i casi registrati e il coinvolgimento di amministratori comunali. Alla luce dei 149 tamponi effettuati ad oggi i dati sono: 29 positivi, 117 negativi, 1 decesso, 1 guarito e 2 indeterminati. Numeri confermati nella tarda serata di ieri dal Comune che sulla pagina Facebook ha dato contezza di quanto trasmesso dall’Azienda Sanitaria Provinciale. Balza alla nostra attenzione, comunque, l’assenza di informazioni riguardanti le notizie circolate a mezzo stampa all’indomani del giorno di Pasquetta riguardanti una paziente di Rogliano trasportata presso il nosocomio di Cosenza per accertamenti.
Il bollettino comunale del 9 aprile (prima delle festività pasquali) risulta differire alla data odierna solo 1 guarito. Ma se di numeri vogliamo parlare, se riteniamo Rogliano “zona rossa” – quindi di un territorio fortemente attenzionato per casi Covid-19 – il numero di controlli faringei effettuati potrebbe risultare ancora fortemente esiguo. Gli abitanti di Rogliano (dato istat) sono 5713, per cui se i tamponi effettuati sono (ad oggi) solo 149, il rapporto è 1 a 38 abitanti. Allora perché non fare più tamponi per conoscere lo stato reale della salute della popolazione? E’ una nostra supposizione. Qual è la differenza con gli altri paesi dove la popolazione sta rispondendo con grande senso di responsabilità al “restate a casa”. C’è poi la questione legata a “Rogliano, la Codogno del Sud” – uno tra i tanti titoli che ha impattato negativamente sulla Città facendola balzare alla cronaca nazionale. Indicazione che sta contribuendo a mettere alla prova anche il comparto economico locale. Le istanze delle attività commerciali ne sono la dimostrazione: commesse cancellate per prodotti provenienti da Rogliano, ordini on-line annullati, consegna merce differita a “tempi migliori”. Ed ancora, lavoratori invitati a non andare a lavoro perché provenienti dalla “zona rossa”. Rogliano non è una città di “appestati” come urlato ai quattro venti dalla stessa Amministrazione comunale. Pensando alla seconda fase ci si augura che il ritorno alla normalità sia anche volano di ripresa economica. Un nuovo impulso. Diversamente, l’emergenza su Rogliano sarà tutt’altra: una forte indigenza economica e una lenta morte del commercio locale.
(Massimiliano Crimi)