Il Savuto celebra la vendemmia con la raccolta dell’uva all’imbrunire
LA PRIMAVERA nel Savuto è vendemmia. Con due distinte attività, “Vendemmia all’imbrunire” e “L’uva chiama a raccolta”, Anir (Associazione Nazionale Italiana Rocciatori) e Destinazione Savuto hanno riproposto una delle tradizioni più affascinanti e caratteristiche del territorio collinare a sud di Cosenza. Eventi che hanno intercettato l’interesse di numerose persone. Da sempre, infatti, la coltivazione dell’uva e la trasformazione in “nettare di vino” è uno degli eventi più importanti del Savuto tant’è che la produzione del “doc” si è ulteriormente perfezionata: non solo consumo domestico ma, grazie all’impegno di alcune aziende, anche “etichette” moderne riconosciute e premiate a livello nazionale ed internazionale. Riproporre l’attività della vendemmia, portare tra i filari appassionati e famiglie in cerca di emozioni da ricavare nella natura da alcuni anni è la proposta vincente di promozione turistica delle due aggregazioni di volontariato. Qualche giorno fa, all’imbrunire, una comitiva di ospiti ha avuto la possibilità di partecipare alla raccolta, quindi, alla pigiatura dell’uva e alla degustazione di vini e piatti tipici della gastronomia, tra musica e tanta allegria, assaporando con calma nella quiete della campagna, lontano dalla frenesia del quotidiano. Il tutto al calar dl sole, secondo il procedimento che impedisce fermentazioni indesiderate e permette di accorciare il tempo tra la raccolta e la pigiatura per scongiurare l’alterazione degli acini. Regole naturali, semplici ma fondamentali per l’ottenimento di un vino di qualità. Conosciuto ed apprezzato sin dall’epoca romana il vino Savuto, ricordiamo, è ricavato dalle coltivazioni a terrazza (Gaglioppo, Aglianico, Greco Nero per il rosso – Mantonico, Chardonnay, Greco Bianco, Malvasia per il bianco) situate lungo la valle dell’omonimo fiume, in un’area compresa tra le province di Cosenza e di Catanzaro di enorme bellezza naturalistica.
(Massimiliano Crimi)
Fonte: Parola di Vita