Piane Crati in festa, tornano le celebrazioni di Santa Barbara

NESSUNO, fino ad un paio di anni fa, avrebbe mai creduto all’arrivo di una pandemia in grado di mettere in crisi il mondo intero e, contestualmente, di cambiare le quotidiane abitudini di ognuno; eppure è successo. La festa di Santa Barbara, patrona della cittadina di Piane Crati, l’anno scorso ha dovuto piegarsi alla “volontà” del Covid – 19, che ha costretto tutti alle massime distanze. Strade deserte, solo il suono delle note dei “zampognari” hanno, anche se non abbastanza, allietato i cuori dei pianoti, già affranto per non poter celebrare una tradizione dalle profonde radici. Tuttavia quest’anno la situazione è diversa, nonostante l’emergenza pandemica non sia ancora alle spalle e la prudenza la faccia da padrona, Piane Crati ha potuto ricominciare, o se si vuole rinascere, tornando alla consueta celebrazione di Santa Barbara, patrona del paese. Organizzata dai ragazzi del gruppo Viva Piane Crati, la festa ha seguito l’iter di sempre con la colazione in piazza composta dai tipici “taralli” e “panicelli” accompagnati da anice, sambuca e caffè. La chiesa aperta per rendere omaggio alla Santa, e godere dunque di quella socialità che sembrava essere perduta, per una vera e propria rinascita; oltre al gioco delle pignate, la gara della “Pitanza”, la Messa, i tamburi dei “Tummarinari” e la serata musicale. La consacrazione al culto di Santa Barbara avvenne secoli fa, grazie alla visione che una vecchietta ebbe tornando dai campi. Lì le apparve una giovane bellissima che le disse: “Io mi chiamo Barbara, e questo gregge ch’io pascolo sono i tuoi compaesani: perciò desidero che Piane Crati si consacri a me”. E così scomparve, con la vecchietta che tornò in paese e raccontò quanto accaduto. Su una roccia rimase impressa l’immagine della Santa che, nonostante gli sforzi degli abitanti dei paesi vicini, solo quattro donne pianote riuscirono a portarla nella comunità, e da quel giorno fu adorata con grandi professioni di fede. Tre sono i racconti dei miracoli della Santa tramandati: il primo riguarda la morte di alcuni forestieri in una baracca a causa di un forte temporale, ma i pianoti al suo interno ne rimasero illesi. Il secondo avvenne nel periodo della peste che, mentre devastava i paesi vicini, Piane Crati ne fu quasi del tutto immune; si racconta inoltre che Santa Barbara fu vista allontanare gli stracci infetti dai dintorni del paese. Il terzo prodigio si riferisce invece a Betta di Donnici Superiore che, sposata con il pianoto Giuseppe Tosto e di ritorno a Piane Crati, sulla via trovò la Santa che le disse di stare andando a Donnici per salvare una “pecorella smarrita”. Mai Betta potè immaginare che la pecorella fosse proprio lei poiché, poco dopo, Donnici fu vittima di un tragico terremoto. Da allora gli abitanti degli altri paesi, ogni 4 dicembre, si recano a Piane Crati in devoto pellegrinaggio e a loro viene offerta la così detta “Pitanza”, composta da taralli e panicelli. Una vecchia consuetudine che tuttavia nasconde un significato preciso, aiutare i bisognosi. “Organizzare l’evento è stato molto difficile, ma abbiamo cercato di mantenere la sicurezza e siccome ci teniamo particolarmente a questa festa abbiamo voluto soprattutto riunirci di nuovo.” – racconta Federica Carpino, rappresentante dei ragazzi del gruppo Viva Piane Crati – “Voglio ringraziare tutti i ragazzi che hanno spontaneamente preso parte al progetto, di cui mi ritengo molto soddisfatta.” “Come primo cittadino mi corre l’obbligo ringraziare chi ha voluto fortemente far rivivere questa forte tradizione, un plauso dunque agli organizzatori” – dichiara il sindaco Michele Ambroggio. “Un ringraziamento a nome dell’intera comunità e un saluto specialmente agli emigrati che, da lontano, vivono assieme a noi queste magnifiche tradizioni. Riteniamo che chi ha vissuto per tanti anni in questo paese, altrove sente ancor di più l’appartenenza e la devozione a Santa Barbara. Non è stato certo facile tutto ciò, ma crediamo che la Santa ci protegga e che questo sia un nuovo inizio e indice di liberazione, siamo inoltre convinti che il ritorno a questa festività gioverà a tutti noi e ci preparerà degnamente all’inizio delle celebrazioni del Santo Natale”.

(Francesco Sarri)

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