Il saluto di mons. Schillaci alla Chiesa di Lamezia. Il vescovo destinato alla diocesi di Nicosia
“Non l’ho chiesto io. Mi è stato chiesto. Come tre anni fa, oggi, ho accolto questa chiamata che nella fede viene dal Signore. È lui, il Signore Gesù che mi invita a seguirlo”. Lo ha detto monsignor Giuseppe Schillaci, amministratore apostolico di Lamezia Terme, nel saluto alla diocesi lametina in cattedrale nel giorno in cui è stato nominato vescovo di Nicosia. “Anche in questo caso mi sono lasciato interpellare, come in questi tre anni, che sono stati anni bui, difficili, abbastanza strani per come si stanno succedendo”. Mons. Schillaci ha sottolineato come durante il ministero ha “cercato di fare come ho saputo e come ho potuto. Ho cercato di mettermi al servizio del Signore cercando di ascoltare tutti voi. Si ascolta. È il tempo dell’ascolto. In questo momento, la prima cosa che mi va di dire è di chiedervi scusa, scusa per tutto quello che non ho saputo, non ho potuto darvi. Chiedo scusa a qualcuno se ho arrecato offesa e ho fatto del male”. Mons. Schillaci ha evidenziato di aver avuto “la fortuna di conoscere ed apprezzare il cuore di una città viva e ricca e tante cittadine vive e ricche di grandi potenzialità e con ricchezze umane, spirituali, evangeliche. Dio ci affida gli uni agli altri ed è importante che nel nostro cuore dobbiamo far cadere quelli che sono i pregiudizi e fare venire fuori l’umano dell’uomo”.Infine, i ringraziamenti, tanti e mirati da chi ha collaborato accanto a lui in questi tre anni, a chi come la Caritas si è prodigato per i più deboli: “Grazie a tutti, laici e preti; preti e laici insieme. Dobbiamo imparare tutti quanti a camminare insieme. Grazie ai presbiteri, in primo luogo – ha aggiunto – al Vicario generale per la sua collaborazione e vicinanza, soprattutto ieri”, ricordando che “i presbiteri sono servitori premurosi del popolo”.
(Fabio Mandato)
Fonte: Parola di Vita