“Soldi alla scuola non alla guerra”. Il 24 febbraio manifestazione studentesca a Cosenza
Il 24 febbraio del 2022 la Russia invadeva il territorio ucraino dando inizio ad una guerra che si sta protraendo ancora oggi, aumentando sempre di più la sua intensità causando già dopo un anno centinaia di migliaia di morti e milioni di rifugiati.
La guerra in Ucraina tra la Russia e lo schieramento della NATO, non è altro che una guerra imperialista scoppiata con il pretesto di voler riconoscere l’autonomia delle popolazioni dei territori del Donetsk e del Lugansk da parte del governo russo. Le reali motivazioni del conflitto però vanno ricercate nella competizione tra paesi capitalistici che porta anche a vere e proprie aggressioni militari per accaparrarsi risorse energetiche, vie commerciali e nuovi mercati economici. L’Italia, sia con il governo Draghi prima che con il nuovo governo Meloni adesso, sta sostenendo apertamente i piani guerrafondai della NATO, inviando armi, sostegno economico e soldati al fronte ucraino. Continuano infatti ad aumentare ingentemente le spese militari, con la previsione di raggiungere il 2% del PIL entro il 2028. Per poter sostenere queste spese, il governo ha dichiarato di voler ridurrre i fondi destinati all’istruzione pubblica, dopo che già tra il 2020 e il 2021 erano stati tagliati 2.5 miliardi di euro.
La situazione nelle scuole, in tutta Italia così come in Calabria è drammatica: in tutte le scuole ci sono gravissimi problemi di edilizia, nella nostra regione 9 scuole su 10 non hanno un certificato di agibilità e il 70% di esse non è accessibile a studenti e studentesse con disabilità. È inaccettabile che le nostre scuole vengano lasciate crollare a pezzi mentre il governo continua a sostenere la morte e la distruzione portate dalla guerra imperialista in Ucraina.
Il 24 febbraio, a un anno dallo scoppio della guerra, scenderemo in piazza a Cosenza come nel resto del paese, per ribadire ancora una volta la nostra contrarietà a questo conflitto. Contro il coinvolgimento del nostro paese nella guerra e per rivendicare maggiori fondi all’istruzione pubblica affinché potremo ottenere realmente delle scuole sicure e accessibili a tutti!
Fonte: FGC Unical