Sessant’anni fa la Strage di Ciaculli in cui perse la vita il roglianese Eugenio Altomare

Ha rappresentato (e continua a rappresentare) una delle pagine più dolorose della storia italiana del Novecento. La Strage di Ciaculli, avvenuta per mano di Cosa Nostra il 30 giugno 1963 nell’ambito della prima guerra di mafia, è stato uno dei crimini più efferati e, probabilmente, più oscuri dello scontro tra Stato e criminalità organizzata. In una delle zone più caretteristiche della Conca d’Oro, nei dintorni di Palermo, in una calda giornata d’estate di sessanta anni fa, lungo la strada Gibilrossa-Villabate, l’esplosione di un’autobomba collocata all’interno di una Giulietta Alfa Romeo, provoca la morte di sette esponenti delle forze dell’ordine. Si tratta del tenente Mario Malausa, dei marescialli Silvio Corrao, Pasquale Nuccio e Calogero Vaccaro, degli appuntati Eugenio Altomare e Marino Fardelli, del soldato Giorgio Ciacci. Eugenio Altomare, classe 1931, lascia la moglie e una figlia non ancora nata. Venerdì scorso, in occasione dell’anniversario dell’eccidio, sono state commemorate le sette figure Medaglia d’Oro al valor civile. Alla iniziativa hanno partecipato il prefetto di Palermo Maria Teresa Cucinotta, il comandante militare dell’Esercito in Sicilia, Angelo Scardino, il comandante della legione Carabinieri Sicilia, Rosario Castello, l’assessore regionale Alessandro Aricò, familiari delle vittime, altri esponenti delle istituzioni civili e militari. Presente anche il sindaco Giovanni Altomare in rappresentanza della Comunità roglianese. “Eugenio Altomare aveva 32 anni quando la sua vita fu stroncata e quando, avendo da poco messo su famiglia. Sin da allora – ha ricordato il primo cittadino – la nostra città lo ha eletto a simbolo della propria pacifica convivenza, della sua sicurezza e del suo senso di civiltà, della sua laica religiosità, del proprio innato senso della cultura legalitaria che accompagna la sua storia”. La figura di Eugenio Altomare sarà rievocata anche a Rogliano con una apposita cerimonia.

(Gaspare Stumpo)

Fonte: Parola di Vita

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