Si è spento Otello Profazio. Vito Teti: “è stato anima e interprete della Calabria bella, vera e gioiosa”
AUTORE, cantante, cantastorie, interprete perfetto della tradizione popolare meridionale, Otello Profazio (nella foto) si è spento presso gli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria dove si trovava ricoverato. E’ stato uno dei protagonisti del folk made in Italy. Tempo addietro aveva ricevuto il “Disco d’Oro” per aver superato il milione di copie vendute con il disco “Qui si campa d’aria”. Ospite di eventi nazionali ed internazionali con Peppe Voltarelli aveva dato vita, da alcuni anni, ad un sodalizio artistico di successo. Entrambi erano stati protagonisti nel Savuto nell’ambito della inziativa culturale “Di Canti e di Storie” – promossa dal Gruppo di Azione Locale. Una inziativa di qualità organizzata per rinsaldare il legame tra musica d’autore e territorio, a cui avevano partecipato lo stesso Voltarelli, Carlo Muratori, Lucilla Galeazzi, Dario Brunori, Mimmo Gangemi, Cataldo Perri, Alessio Lega, Maurizio Agamennone, Alessio Lega, Andrea Satta, Dario Costa, Massimo Garritano, Gianluca Veltri e il gruppo Tetes De Bois. La collaborazione di Profazio con artisti emergenti alla luce della sua ultracinquantennale attività è stata definita “l’incontro tra diversi generazioni di cantori, accomunati dal riferimento a una Calabria assunta come metafora di una più generale condizione esistenziale”. “Grande ricercatore delle musiche e delle culture popolari – scrive l’antropologo Vito Teti – cuntastorie (come lui amava definirsi), cantastorie, anima e interprete della Calabria bella, vera, gioiosa, lascia un patrimonio immenso di memorie e documenti sul mondo degli ultimi della nostra terra”. Profazio aveva 88 anni.
(Gaspare Stumpo)