La Valle del Savuto al tempo del Covid: i centri a “zero contagi”. Soddisfazione dei sindaci
La Valle del Savuto ha conosciuto momenti di preoccupazione nei mesi di marzo e di aprile sotto la scure del coronavirus. Due “zone rosse” (Santo Stefano di Rogliano e Rogliano) e sparuti contagi nel resto dei borghi con allarmi tuttavia contenuti tra gli abitanti. Ogni alba è momento d’attesa per notizie rassicuranti. Si pensa con commozione alle tre dipartite ma fortunatamente le guarigioni proseguono e i contagi sono quasi azzerati. Si può guardare al futuro con ottimismo ponendo l’accento sulle “zone franche” di Aiello, Altilia, Bianchi, Cellara, Cleto, Malito, Panettieri, Pedivigliano e Scigliano dove il virus è stato tenuto alla larga. “Grande senso di responsabilità della mia Comunità. Massima ottemperanza alle norme anti contagio. Questa, in breve, la cura che ci ha visti scevri per il momento dal Covid”. E’ sintetico il commento del sindaco di Panettieri, Salvatore Parrotta. Identico e sentito il ringraziamento degli altri amministratori verso i propri concittadini che, per scongiurare il pericolo dell’infezione, hanno fatto di tutto per affermare il principio del “restiamo a casa”. Ma guardando anche agli acquisti delle derrate alimentari, la bottega di paese è stato il luogo di riferimento per non trasgredire e rimanere nei confini comunali. Il commento del sindaco di Bianchi, Pasquale Taverna: “in queste ultime settimane abbiamo registrato rientri da Olanda, Filippine, Inghilterra e Spagna. Cittadini temporaneamente all’estero per studio o per lavoro. Da parte loro è stato immediato il rispetto delle regole mediante l’isolamento domiciliare”. Parole importanti anche dal primo cittadino di Altilia, Pasquale De Rose: “anche per noi contagio zero”. Che ha proseguito con soddisfazione: “l’RSA Villa Silvia non ha registrato nessun contagio. I venti pazienti stanno bene e sono protetti nel giusto modo”. Una squadra che ha saputo muoversi in sinergia. In definitiva De Rose: “ringrazio amministratori, residenti e parrocchia. A quest’ultima abbiamo destinato un piccolo contributo per la sanificazione delle chiese per una ripartenza in sicurezza anche delle celebrazioni religiose”.
(Massimiliano Crimi)
Fonte: Parola di Vita